SAN BENEDETTO DEL TRONTO- Rinviate le discussioni dei legali sul caso di Pamela, la giovane mamma che scoprì una pezza laparotomica nel suo ventre diversi mesi dopo il parto cesareo. Dopo mesi di udienze, testimonianze e analisi dei reperti, la conclusione slitta a febbraio. Nel corso del rinvio sono state depositate due sentenze del 1998 (passate in giudicato) riguardanti uno dei medici che oggi siede sul banco degli imputati.

Nella passate udienze sono stati esaminati modalità, ruoli e materiali utilizzati durante l’intervento che condusse la donna nuovamente sotto i ferri. Dati che hanno permesso alla magistratura di ottenere un quadro chiaro di come si sono svolti i fatti e che in via conclusiva si sarebbero dovuti discutere il 20 gennaio 2011.

A pochi mesi di distanza non ci sono stati spazi per le discussioni dei legali (rinviate a febbraio prossimo) ma solo la deposizione di due documenti contenenti le sentenze passate e risalenti al 1998 di uno degli imputati nella vicenda. Il dottore G.M. che in passato è stato processato per casi analoghi e riguardanti la morte di un feto e il ritardo di un parto cesareo che causò problemi al nascituro.
Documenti che probabilmente potrebbero pesare sulle conclusioni finali della corte che del caso ha sin da subito dimostrato competenza e scrupolo in ogni sua fase.