ASCOLI PICENO – Le opportunità di lavoro per le persone con disabilità rischiano di diminuire drasticamente per effetto della legge 126 del 2010 adottata lo scorso 3 agosto, che introduce una modifica della normativa esistente imponendo alle aziende con oltre 50 dipendenti di assumere in via prioritaria, nelle quote riservate alle categorie protette, orfani e superstiti delle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata.

Lo hanno denunciato con forza le associazioni di tutela dei diritti dei disabili, fra cui la Federazione italiana per il superamento dell’handicap (Fish), in un sit-in organizzato il 18 gennaio davanti alla sede del ministero per i Rapporti con il Parlamento per protestare contro una norma che comporterebbe l’erosione dei posti riservati ai disabili, in base alla legge 68 del 1999.

La preoccupazione si sta diffondendo in vista degli imminenti bandi di assunzione nella pubblica amministrazione, per circa 10 mila posti, e la risposta fornita all’interrogazione parlamentare con cui l’onorevole Schirru ha chiesto un’interpretazione autentica del testo, è risultata vaga e tutt’altro che rassicurante.

Di qui la decisione di organizzare la manifestazione di protesta, per “esercitare pressione sul Ministro del Lavoro, sul Governo e sui Parlamentari”, come ha dichiarato Pietro Barbieri, Presidente della Fish.

Qualcosa però si muove: la Commissione Lavoro ha approvato ieri, 19 gennaio, la proposta di legge dell’onorevole Schirru denominata “Interpretazione autentica del comma 2 dell’articolo 1 della legge 23 novembre 1998, numero 407, in materia di applicazione delle disposizioni concernenti le assunzioni obbligatorie e le quote di riserva in favore dei disabili”. Il testo unificato mira a fornire chiarimenti ai dubbi interpretativi, stabilendo che il diritto all’assunzione delle vittime del terrorismo e della criminalità non andrà a incidere sulla quota di riserva prevista dalla legislazione vigente a favore dei soggetti disabili.