SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il Pd parla di “semplici difetti di comunicazione”, mentre altri li definiscono mugugni legati ad un concreto tentativo per alzare la posta in palio. Fatto sta che i democrat sambenedettesi sono corsi immediatamente ai ripari per tentare di chiudere il caso delle ultime ore relativo ad un presunto strappo in atto con l’Italia dei Valori.

“Dopo le smentite di Fanini e Merlonghi sentiamo il bisogno di chiarire alcuni punti”, ha affermato in una nota Felice Gregori. “Il Partito Democratico è il più importante riferimento nell’alveo del centrosinistra e una forza politica seria e responsabile. Come concertato sta lavorando sulla nascita di una coalizione e già da tempo incontra tutti gli interlocutori che ritiene possano essere interessati ad un progetto di questo tipo, anche se lo fa senza clamori e continue conferenze stampa”.

Parole stizzite, che hanno poi un chiaro monito: “Il nostro lavoro di aggregazione si svolge intorno ad un progetto di sviluppo della città e non a mistificazioni sui nomi di eventuali candidati o ad improvvidi tentativi di fughe in avanti che non ci giovano. Il nostro impegno, peraltro già in moto da tempo, è quello di costruire una coalizione riformista per continuare la positiva esperienza di rinnovamento della città già iniziata con la giunta Gaspari e non può che prendere le mosse da punti programmatici condivisi”.

Ecco allora che il segretario comunale invita gli alleati a “non lasciarsi andare a dichiarazioni equivocabili, poiché siamo convinti che il consenso della cittadinanza verrà dalla forza delle nostre proposte e non dal perpetrarsi di qualche atteggiamento proprio di un ormai vecchio modo di fare politica”.

Resta solo da capire se si tratti realmente di un gigantesco ed ingenuo qui pro quo o se in maniera sottintesa si stia cercando di mettere in mostra il disagio di una squadra arrivata a fine mandato non più tanto compatta.