SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Cosa accade quanto lo Stato non paga? A San Benedetto si rischia di vedere piombare in un limbo la pulizia degli specchi d’acqua portuali e l’illuminazione pubblica delle banchine e delle zone vicine.
Lo dicono senza mezzi termini gli assessori comunali con delega al Porto e all’Ambiente, Settimio Capriotti e Paolo Canducci: “Il sindaco Gaspari lo ha accennato anche venerdì in consiglio comunale. I tagli economici dallo Stato sono su tutti i settori, anche rispetto al porto che come ben si sa è classificato di rilevanza economica internazionale e di competenza statale. Ci sono da garantire dei servizi pubblici essenziali, come l’impianto di illuminazione, la spazzatura e la disinfezione giornaliera dell’area portuale, lo smaltimento dei rifiuti, la pulizia degli specchi acquei. Sono spese, 111mila euro annui, che il Comune anticipa per pagare la Picenambiente, e che il Ministero delle Infrastrutture deve rimborsare in forza di una convenzione stipulata nel 2009 fra il Comune e il Provveditorato interregionale per le Opere Pubbliche”.
Il problema è che manca ancora il rimborso della spesa sostenuta per il 2009, quindi anche quella per il 2011.
Risulta dai carteggi ufficiali che il Provveditorato ha manifestato l’intenzione di rinnovare la convenzione per il 2010, non appena fossero stati assegnati i fondi dal Ministero delle Infrastrutture. Inoltre si chiedeva al Comune di proseguire i servizi anche dopo la scadenza della convenzione 2009.
Ma il 6 dicembre scorso la Direzione Generale per i Porti, organo ministeriale, scrive al Comune e al Provveditorato: “Come già più volte rappresentato, ormai da anni le somme stanziate non sono sufficienti a coprire il fabbisogno richiesto e di conseguenza questa Amministrazione non è in grado di assicurare la copertura economica annuale dei servizi di manutenzione ordinaria delle parti comuni in ambito portuale. Conseguentemente non è possibile autorizzare il rinnovo o la stipula di convenzioni senza che possa essere assicurata la copertura del relativo onere. Si fa riserva di eventuali ed ulteriori comunicazioni al riguardo, una volta rese note le assegnazioni del bilancio 2011, tuttora in corso di approvazione”.
In sostanza da Roma sembrano dire: cocchi, qui non ci sono i soldini, quindi niente convenzione per il 2010.
E i rimborsi per il 2009? E quelli per le spese sostenute dal Comune nel 2010?
La situazione, dicono i due assessori e una recente delibera di giunta, è questa.
Trattasi di servizi essenziali, quindi non si possono interrompere dall’oggi al domani. Ma Capriotti e Canducci annunciano: “Siamo di fronte a un problema, vogliamo che i servizi vengano garantiti, ma non ci sembra corretto che pesi su nostre tasche del Comune. Giovedì con una delibera di giunta abbiamo detto che non svolgeremo più il servizio, lo faremo solo per i prossimi quattro mesi, affinché il ministero si organizzi per risolvere quello che è un suo problema, non nostro, e lo diffidiamo a pagare il 2009 e il 2010”.
Capriotti sollecita poi l’assessore provinciale ai Porti, il sambenedettese Bruno Gabrielli, a intervenire presso il Governo centrale. “Se ne definisce il rappresentante .locale. Benissimo, mi auguro che ora abbia parole di fuoco”.
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