SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Mobile web tv, per visualizzare l’intervento dell’ingegnere Giuseppe Fiscaletti (progettista dell’associazione di imprese Sps-Pennile-Area Mare) clicca sull’icona rettangolare a destra in basso
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Megavariante, i costruttori svelano le loro carte, le loro cifre, la loro proposta al Comune, il loro budget. In sintesi: 130 milioni di euro di investimento, dei quali cento per le costruzioni e trenta per l’acquisto delle aree già compiuto nel passato; lavoro per un numero di addetti dai 400 ai 500; quaranta milioni di euro di supposto beneficio per il Comune; 217mila metri cubi di nuove costruzioni, dei quali 33mila destinati ad housing sociale per un totale di 70 appartamenti, 20mila per un nuovo albergo a cinque stelle da costruire nell’area non edificata a nord del PalaRiviera; il resto per edilizia residenziale di classe A, secondo i nuovi riferimenti di eco compatibilità, risparmio energetico e basse emissioni Co2. Evitando impianti a gas, impiegando geotermia e fotovoltaico anche per gli edifici di edilizia sociale.
Il quadro è stato tracciato dall’ingegnere Giuseppe Fiscaletti, che assieme agli architetti Domenico Sfirro e Giuseppe Pizza ha curato la parte progettuale della proposta (l’unica) pervenuta in Comune per il bando della cosiddetta Megavariante. Proposta messa insieme dall’associazione di imprese Sps, Pennile, Area Mare: il gotha (o quasi, ne manca qualcuno) dei costruttori nostrani e dei proprietari delle maggiori aree non urbanizzate rimaste in città, una su tutti l’area Brancadoro, ma anche l’area Rebez fra via Scarlatti e via Mare, le aree Pennile e Laureati fra ferrovia, PalaRiviera e viale dello Sport, l’area agricola di via del Cacciatore dietro alla scuola Colleoni. Terreni che verranno tutti edificati, con delle piazze al centro e case definite “di pregio” attorno. Mettendo assieme case “normali” e l’edilizia sociale richiesta dal Comune, in maniera da “non creare ghetti”.
Ora spetta al Comune valutare se accettare o meno la proposta. Ovvio che i costruttori tirino acqua al proprio mulino. Vediamo cosa hanno da dire e da proporre.
Secondo Fiscaletti, “in un momento di crisi come questo non era semplice rispondere a questo invito, eppure era necessario rispondere per tentare un futuro. Il Comune ha dei grandi vantaggi, e subito. Le imprese avranno il loro utile fra anni, ma si rimette in moto una intera economia, perché dal settore edile partono varie filiere che daranno respiro a vari settori dell’indotto. Un’opportunità come questa – è stato il leit motiv dei costruttori – è difficile che si ripresenti”.
NUMERI, METRI CUBI, BUDGET: IL PUNTO DI VISTA DELLE IMPRESE La proposta in questione risponde a quattro delle cinque esigenze del Comune: piscina comunale (sorgerebbe dietro al Palazzetto dello Sport); eliminazione della linea aerea di alta tensione fra via Asiago e fosso Acquachiara con lo spostamento della sottostazione ferroviaria per il passaggio da alta a bassa tensione in una zona agricola in contrada Santa Lucia; concessione al Comune di 15mila metri quadri di terra in zona Brancadoro da donare poi alla Fondazione Carisap per la sua Grande Opera (avendo il Comune deciso di offrire alla Fondazione l’area di via Togliatti, il terreno in questione rimarrebbe di proprietà pubblica per altri futuribili fini); concessione al Comune di un’area, sempre in zona Brancadoro, per realizzare un parco pubblico.
Manca la riqualificazione dell’area Ballarin, e scomputando i diritti edificatori per questa opera, i diritti edificatori concedibili al gruppo di imprese arriva a 217mila metri cubi. Contro i 300 mila metri cubi di limite massimo previsto dal bando.
Spiega Fiscaletti: “Abbiamo messo insieme proprietà per 360 mila metri quadri, di cui solo 80mila verranno effettivamente urbanizzati con costruzioni e strade, mentre 270 mila metri quadri vengono ceduti al Comune. I 185 mila metri quadri di area Brancadoro li cediamo tutti al Comune, e in quella zona rimane edificabile solo un lotto di 13mila metri quadrati vicino alla Statale 16. Abbiamo compiuto una analisi dei vantaggi per il Comune. Le due opere pubbliche realizzate ammontano a circa dieci milioni, (piscina ed elettrodotto), ci sono 270 mila metri quadri di area ceduta, che secondo le valutazioni ai fini Ici della Agenzia del Territorio valgono mediamente 95 euro al metro quadro, quindi 25 milioni di euro. Poi c’è il recupero degli undici mila metri quadri della vecchia piscina, c’è il recupero al patrimonio pubblico dell’area della ex sottostazione, quasi 6mila metri quadrati. Ci sono poi le entrate per gli oneri di urbanizzazione, cifre dell’ordine di 30-40 euro al metro cubo. In totale quaranta milioni di euro di beneficio per il Comune. E la nuova piscina comporterà economie nella manutenzione e proventi dalla gestione”.
Nei 217 mila metri cubi di diritti edificatori, come anticipato, ci sono 33mila metri cubi di housing sociale e un albergo da 20mila metri cubi da 150 camere a cinque stelle e quasi 17mila metri quadrati per piscine e spazi esterni.
Rimangono 164 mila metri cubi. In parte con destinazioni commerciali e direzionali distribuiti in più zone. Gli altri 128 mila sono residenziali. “130 milioni di euro di investimenti da parte del nostro gruppo, cento milioni per le costruzioni, trenta milioni per le aree acquistate in passato. Il nostro rientro economico non sarà superiore all’utile dell’amministrazione. Si creerebbe lavoro per un numero di addetti che andrebbe dai 400 ai 500 per dieci anni. Dagli otto ai dieci milioni di euro di stipendio per dieci anni”.
I servizi urbanistici per le case? Verrebbero trovati all’interno delle lottizzazioni. Per quanto riguarda gli standard, dice Fiscaletti che un 40 per cento degli spazi di legge verrebbero “scaricati” in area Brancadoro, che lo consentirebbe in quanto zona classificata di verde urbano.
CONFINDUSTRIA La proposta è stata presentata presso la sede sambenedettese di Confindustria. Il presidente degli industriali piceni, Bruno Bucciarelli, ha dato la sua benedizione al progetto. “Si tratterebbe di un grosso motore per l’occupazione lavorativa nel nostro territorio. Sui cento milioni di euro di investimento, un buon 50% sarà costo per la manodopera. Teniamo presente poi il grosso ritorno per i vari settori dell’indotto. Auspichiamo che tutti gli attori che possono fare andare avanti il progetto, lo facciano”.
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Cifre terrificanti.
Invito tutti a rivedersi il film “Le mani sulla città” di Francesco Rosi.
Rappresenta perfettamente quello che sta accadendo a San Benedetto. http://www.youtube.com/watch?v=79vVDpYn36I
Si si, continuiamo a cementificare…. cemento su cemento. Poi ci stupiamo dei disastri, degli allagamenti, delle frane. Logico… è stato messo cemento dappertutto. L’acqua da qualche parte deve andare quando diluvia: prima c’era un suolo fatto per il 60% di terra, ora per il 90% di cemento.
Il primo appunto sta nei metriquadrati utilizzati e ceduti, analizzando la proposta, e come scritto dagli stessi proponenti, vengono utilizzati 360.000 metriquadrati di terreni, quasi totalmente destinati a verde di quartiere e verde urbano, queste aree reggono attualmete gli standard di quartiere per il PRG esistente, altrimenti non avrebbe senso che abbiano quella destinazione a verde nella posizione in cui sono. Dato questo per ovvio, (attendo smentite da parte di specialisti), vengono quindi sottratte alla città 360.000 metriquadrati di standard, vengono costruite nuove residenze, nuovi centri commerciali e nuovi alberghi per un totale di 217.000 metricubi, per questi interventi devono… Leggi il resto »
Un addetto ai lavori riferisce che le società Sps e Area Mare risultano in Camera di Commercio “inattive” e che la medesima Pennile forse non abbia i numeri per partecipare al bando atteso che nei precedenti tre anni non ha raggiunto un fatturato sufficiente alla richiesta, sempre come desunto dai documenti ufficiali depositati in C.C.I.A.A..
Sicuramente chi mi ha detto ciò sbaglia, staremo a vedere in Consiglio Comunale.
Quello che conta è che l’RTI sia formalmente registrato.
Con la vecchiaia, dormo sempre meno, quindi ho tempo per pensare e ripensare alla giornata, ieri sera con il buon Riego sono andato in comune per ascoltare l’incontro tra la commissione urbanistica (si chiama così?) e la cordata delle ditte costruttrici (?) … Ho pensato al momento che bell’affare per la città… Poi stanotte colpa anche dell’Inter di Leonardo, sono arrivato alla conclusione che niente e ripeto niente di quello che è stato esposto è utile alla città, solo nuovo cemento, nuovo asfalto, nuovi appartamenti, nuove strade, tutte cose inutili, ripeto inutili. Speculare con i codici edilizi e con l’urbanistica… Leggi il resto »
Caro Emidio, gli utili sono ben calcolabili, se a sud della ferrovia si vende a 4.000 euro a metroquadrato, si produrranno ufficialmente circa 70.000 metriquadrati, come è ben risaputo a questi metriquadrati vanno aggiunti i balconi, i garage e le soffitte e tutti gli annessi che i costruttori non conteggiano ma fanno pagare, e cosi raggiongiamo quasi 100.000 metriquadrati moltiplichiamoli per 4.000, abbiamo un valore di circa 400 milioni di euro, se 130 li spendono per costruire, 40 li regalano al comune, ne restano in tasca ai costruttori 230 milioni di euro!…………non riesco a capire per chi è il regalo,… Leggi il resto »
A sud della Ferrovia? Credo che si tratti di un lapsus. A est. Giusto?
si, giusto direttore, e che nella mia cultura mediterranea collego automaticamente l’idea del mare con il sud!
siccome odio parlare se non so le cose, sapete dove è possibile vedere qualche progetto sulla megavariante?
io sono molto ambientalista ma se il progresso e un po di cemento può portare migliorare nella vita economica dell’ interland sambenedettese potrei anche accettarlo.
anche perché sono curioso di sapere se queste abitazioni saranno solo villette per i vip sambenedettesi, o se potranno anche essere accessibili per le giovani coppie.
Ringrazio anticipatamente.
Trattandosi di una procedura di “dialogo competitivi” non credo che i progetti possano essere resi pubblici, il problema è che dialogo competitivo puoi fare se devi valutare soltanto un’offerta???
Allora aspettiamo prima di criticare questa mega variente per partito preso…
Credo che prima di continuare ad alzare un polverone, magari per farsi pubblicità in vista delle elezioni comunali, bisogna analizzare questi progetti,che devono essere resi pubblici, dato che è interesse del cittadino.
Ben venga il progresso, ma ricordo..
NON COTRUISCE PER IL BENE DEL PRESENTE, MA PER IL BENE DEL FUTURO.
Intanto il progetto è uno solo, che risponde ad un preciso bando (quindi ci sono delle linee guida).
Sono d’accordo che si costruisce per il bene futuro, allora perchè non è stata richiesta la realizzazione della Bretella (opera molto più strategica) invece di una seconda piscina?
Il problema è che questa Mega-Variante è stata fatta senza utilizzare il cervello ma seguendo soltanto gli isterismi di fine mandato e la fretta di voler far vedere che qualcosa si è fatto.
Alla frutta di argomenti urbanistici, la buttano “alla Marchionne” sul ricatto occupazionale ai cittadini sambenedettesi: volete che scuciamo 130 milioni di investimenti nella fabbrica del mattone (e indotto)!? Allora dovete rinunciare ad una parte del territorio per la qualità della vita perché l’economia a SBT si regge sull’edilizia!?!? Roba da matti…mi auguro che se non ci pensa l’attuale consiglio comunale, il voto di primavera, referendario o amministrativo, faccia carta straccia di certe vergognose speculazioni edilizie
Il paragone non mi sembra calzante. Marchionne investe per un ritorno di produttività (visto che la produttività pesa sul costo totale molto più del costo del lavoro) atto a mantenere volumi e lavoro in Italia; a San Benedetto il meccanismo è diverso perchè non c’è nessun investimento per i miglioramenti infrastrutturali (mica fanno la bretella?!?!?!) e non è che si crei ricchezza per il territorio, anzi si creerà polarizzazione della ricchezza rendendo i costruttori sempre più ricchi ed i cittadini che compreranno le case sempre più poveri, non mi pare che questa sia una politica molto di sinistra.
Investimenti: 130 milioni di euro (100 milioni per le costruzioni e 30 milioni per le aree acquistate in passato). Lavoro per 400/500 addetti per 10 anni: dagli 8 ai 10 milioni di euro di stipendio per dieci anni (ergo dagli 80 ai 100 Milioni di Euro). Il Presidente di Confindustria Bucciarelli afferma “…Sui cento milioni di euro di investimento, un buon 50% sarà costo per la manodopera…” quindi stiamo parlando di soli 50 Milioni di Euro. Non essendo un imprenditore non sono pratico di stipendi e costi di manodopera, forse sto interpretando male queste informazioni, però a occhio e croce… Leggi il resto »
Riego devi considerare la manodopera in nero….
E’ a rischio la vivibilità della San Benedetto del futuro. Tra 20-30 anni i nostri figli e nipoti si ritroveranno una concentrazione di cemento senza precedenti. E questa vuole essere una città turistica? Cosa offriremo ai turisti quando si alzerà di un metro il livello del mare? Qualcuno pensa ancora che tra 20 -30 anni avremo spiagge come adesso? Qualcuno ricorda le nostre spiagge 20 anni fa? Quando la spiaggia sarà una stretta lingua di sabbia cosa offriremo ai turisti passeggiate guidate tra palazzi ecocompatibili? Aree che sulla carta dovrebbero essere riservate al verde pubblico trasformate in palazzi. Ma che… Leggi il resto »
Sto leggendo gli interventi di Emidio(Girolami) e degli altri commentatori (oramai ci chiamiamo così) e mi trovo completamente d’accordo con le loro tesi.Comunque mentre leggevo mi è tornato in mente un detto molto in uso negli Stati Uniti (nazione di larghissime estensioni) e che tutti dovrebbero tenere in mente.
“Careful when you use the land….they don’t make it anymore”
“Attenzione a come si usa la terra… non se ne fabbrica più”
E’ già difficile pensare San Benedetto come una ridente località turistica, ma dopo la megavariante (o anche altre più piccole) assomiglierà ad una qualsiasi periferia.