ASCOLI PICENO – Nuove ricerche questa mattina, sabato 9 gennaio, per cercare di riuscire a far rinvenire tutti i resti del cadavere di Rossella Goffo, riportato alla luce tra mercoledi sera  e giovedì mattina tra il colle San Marco e San Giacomo, all’altezza di un sentiero che attraversa il denominato “Bosco dell’Impero”.

Sono state trovate altre due ossa di venti centimetri, distanti tra loro all’incirca 30 metri  e lontane circa un centinaio di metri dalla fossa dove era sepolto il cadavere della donna, al quale al momento del rinvenimento mancavano infatti parti di arti, tra i quali un piede.

Particolari macabri, ma attraverso le nuove ricerche gli inquirenti stanno cercando di trovare  ogni piccola traccia o dettaglio che possa contribuire a far luce sulla vicenda, sopratutto sulle modalità con le quali la donna è stata uccisa. Oltre alle due ossa, sono state trovate nella zona anche alcuni brandelli di vestiti, compatibili con quelli rinvenuti sul cadavere, un mozzicone di sigaretta e una corda. Quest’ultimo oggetto può avere diverse funzioni, spesso viene usato per appiccare il fuoco, ma ancora è da verificare se ci sono collegamenti diretti con la vicenda.

Intanto nella giornata di sabato era atteso ad Ascoli il marito della vittima, il pediatra di Rovigo Roberto Girardi, che avrebbe dovuto essere in città intorno alle 11 per il riconoscimento dei resti della Goffo, ma la triste operazione di rito è stata rimandata per via del vertice convocato ad Ancona tra i magistrati del capoluogo dorico e quelli di Ascoli per stabilire la competenza territoriale delle indagini.

Nei prossimi giorni sono attesi gli esami del Dna per togliere ogni dubbio sul fatto che il cadavere ritrovato sia effettivamente quello della funzionaria della Prefettura di Ancona scomparsa lo scorso maggio. Ma gli aspetti su cui si spera che gli esami possano fare luce sono parecchi, e riguardano sopratutto le modalità e i tempi del presunto omicidio.

Intanto venerdì l’unico indagato con l’accusa di omicidio premeditato , il tecnico della questura di Ascoli Alvaro Binni, assistito dall’avvocato Nazario Agostini, ha depositato presso il Tribunale di Ancona una opposizione alla richiesta di proroga delle indagini da parte del Pm Irene Bilotta.