SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Più finanziamenti europei, più coinvolgimento di privati nelle proposte culturali, turistiche e sportive, più coraggio per proposte culturali alternative che oggi rappresentano la nuova frontiera del turismo internazionale, più spazi destinati ad attività turistiche e culturali”. Ha le idee chiare Paolo Forlì, imprenditore turistico e consigliere comunale in quota centrodestra ma anche “libero pensatore” e protagonista di manovre di avvicinamento (il diretto interessato le definirebbe però “di conoscenza”) con i terzi poli ma anche con le forze del centrosinistra.

Punti di vista “laici”, non partitici. Li espone Forlì in una nota nella quale, significativamente, non si identifica come esponente di un nucleo partitico (nel suo caso il Nuovo Psi “leaderato” dal governatore campano Stefano Caldoro) ma come presidente dell’associazione culturale “Movida Pulita”.

Forlì sa che in queste vacanze natalizie di grandi manovre politiche il suo nome è rimbalzato sulla stampa locale per il suo atteggiamento conciliante con la maggioranza durante l’approvazione del bilancio di previsione (votò favorevole con intento “simbolico”, dice lui) e per l’incontro avuto con l’aggregando “terzo polo” del “magnete” Amedeo Ciccanti.

Questo il suo report: “In rappresentanza dell’associazione Movida Pulita, ed in qualità di consigliere comunale, ho partecipato a due incontri ai quali sono stato gentilmente invitato. Il primo con gli esponenti del cosiddetto terzo polo, e l’altro con l’assessore all’ambiente Paolo Canducci accompagnato dal consigliere Andrea Marinucci. Ad entrambi i soggetti voglio porgere il mio sentito ringraziamento, poiché hanno usato l’antico ed aristotelico metodo del confronto delle idee, e non quello più “weberiano” della semplice aspirazione al potere“.

Prosegue Forlì: “Ritengo che il secondo metodo, quello nel quale manca il coinvolgimento democratico e vige l’uso della “forza”, non possa e non debba essere quello vincente; e se fosse vincente creerebbe un grosso guaio, poiché offrirebbe l’idea opposta di come dovrebbe essere la moderna concezione di arte della politica, cioè quella del coinvolgimento, della pluralità, della solidarietà, dell’ascolto, dell’apertura”.

Dunque nei prossimi giorni, dice Forlì, “continueremo ad incontrare le forze politiche che vorranno illustrarci il loro progetto e che potrebbero ritenere prezioso un nostro contributo. Riteniamo che per dare un contributo utile ed illuminato alla crescita di questa città occorre che più soggetti possibili partecipino al tavolo progettuale, per il semplice motivo che più idee e più personalità siano meglio di un’idea ed una personalità unica. Il nostro umile contributo sarà principalmente caratterizzato per una città che deve recuperare il proprio ruolo turistico e la propria mentalità europea, attraverso una proposta culturale sempre più ampia, rivolta non solo alla famiglia media italiana, ma anche e sopratutto a giovani e meno giovani di tutto il mondo”.