SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Una strada intitolata a Roberto Peci? Dubitamente condivisibile”: forse l’italiano non è al massimo, ma il concetto è chiaro. La lettera arriva da Salvatore Tornambene, politico di area di centrodestra di Ancona (Pdl, ma nella sua bacheca Facebook abbondano foto del Duce), il quale contesta la decisione del sindaco Gaspari di dedicare a Roberto Peci, “fratello del più noto brigatista Patrizio”, una via a memoria del primo, assassinato proprio dalle Brigate Rosse in quanto Patrizio aveva rivelato alla giustizia italiana i nomi dell’organizzazione terroristica.
“Roberto Peci dal 1976 al 1977 – scrive Tornambene – avrebbe fatto però egli stesso parte del comitato marchigiano della medesima organizzazione terroristica e per questo era stato arrestato ben due volte, anche con l’accusa di avere custodito un arsenale delle Br e documenti compromettenti. Appare quindi intempestiva la decisione del sindaco Gaspari, poiché è di tutta evidenza che ancora oggi non è stata fatta piena luce sulla figura e sul ruolo di Roberto Peci, nonché sui suoi collegamenti, presunti o reali, con la sanguinaria organizzazione eversiva in cui militava il fratello Patrizio”.
Continua Tornambene: “Certo, è umanamente comprensibile il dolore dei familiari di Roberto Peci per la feroce esecuzione del loro congiunto da parte delle Brigate Rosse, ma è anche opportuno ricordare al sindaco Gaspari che moltissime vittime innocenti del terrorismo e della criminalità organizzata non hanno finora ricevuto dalle istituzioni altrettanta considerazione e, soprattutto, nessuno ha mai pensato di intitolare una strada oppure una piazza in loro ricordo. Ciò premesso, auspico che la giunta comunale di San Benedetto del Tronto rinunci a realizzare una determinazione certamente opinabile, che potrebbe dar vita ad insanabili contrapposizioni sociali ed ingenerare altresì nella cittadinanza la convinzione che non tutte le vittime del terrorismo sono uguali”.
Lascia un commento
le ricordo caro pdiellino anconetano che i suoi alleati leghisti si sono espressi con voto contrario nel bergamasco all’intitolazione di vie per peppino impastrato…
vittima di mafia si ma forse aveva la colpa di essere comunista???
mi piacerebbe sapere cosa ne pensano i pdiellini e i leghisti di san benedetto in merito a questo articolo
Fra il 10 giugno e il 27 ottobre del 1979 Roberto Peci venne arrestato assieme ad altre 9 persone con l’accusa di associazione sovversiva, costituzione di banda armata, rapina aggravata, sequestro di persona, furto e detenzione di armi. Come andò a finire quel procedimento, specificatamente a Roberto, sinceramente non saprei dire ma mi pare che fino al 1981 – anno del suo assassinio – non sfociò in nessuna condanna. A quei tempi bastava poco per venire accusati di tutto e di più. E’ vero che qualcuno si macchiò di fatti abbastanza gravi ma tanti altri, qui a San Benedetto, passarono… Leggi il resto »
Certamente è giusto pubblicare su questo giornale tutte le opnioni dei lettori che giungono in redazione, è segno che la democrazia, forse è un più compiuta di qualche anno fà, anni a cui si riferiscono i fatti in questione, di cui il Pdellino, ammiratore del duce, di Ancona sembra essere più informato di tutta la città di San Benedetto, città notoriamente infestata da ex “comunisti”. La sua lettera parla da sola è non meriterebbe neanche un commento se non fosse per le righe di chiusura, che, non tanto velatamente, mostrano una nostalgia per gli anni di piombo, evocando “Insanabili contrapposizioni… Leggi il resto »
intitolare o meno una via a peci non sta a me deciderlo, l’unica cosa che spero è di non dovermi mai ritrovare per caso a camminare in una via intitolata a mussolini!
Intitolare piazze o vie a guerrafondai come Mussolini o Cheguevara credo sia malsano e fuori luogo…Concordo pienamente! Bravo phil!
Perché il signor anconetano non si lamenta anche della via intitolata a Craxi?!?!?
con la sua uscita spera di avere più notorietà, ma conoscendo il suo partito, se vuole notorietà dovrà farsi mettere un bel seno…
Direttò, fammela passà:… quesso è proprio IM…….!
Credo che in una nazione dove si è intitolata una piazza ad un poverino che con un estintore assaltava una camionetta delle forze dell’ordine,con lo scopo di aggredire un carabiniere che era li suo malgrado a compire il suo dovere ( tra l’altro inutile se come in altri paesi avessero la possibilità di difendersi) non ci si debba stupire di nulla!
Quale sarebbe questa piazza ?? No, perchè Piazza Alimonda a Genova si chiama ancora cosi, forse esiste da qualche altra parte.
Poi se ci vogliamo stupire con quello che non c’è….
Bene! Poichè per chi faziosamente è dalla parte dei “buoni” quella è piazza Giuliani (http://vimeo.com/15301603); direi che la soluzione ideale è quella di lasciare le cose così in modo tale che nessun cittadino si senta espropriato di una piazza e chi la vuole intestata a Peci può accaparrarsi virtualmente anche Piazza Giorgini…
All’amministrazione di pseudosinistra di un certo comune collinare, dal quale peraltro proviene la famiglia Peci: invece di effettuare stravaganti intitolazioni a “Teresa di Calcutta” o a “Gino Bartali” non potevate dedicare per primi una via a Roberto? O il vostro sbalorditivo consenso elettorale vi serve solo per andare su Canale 5? Tale gesto, oltre a sconfessare per il bene di tutti una certa mefitica tradizione pretesca, a quest’ora avrebbe già prevenuto o comunque zittito questo chiacchierone ignorante.