MARTINSICURO – Strade dissestate, marciapiedi impraticabili, sporcizia e degrado sul territorio. Il vice coordinatore del Pd di Martinsicuro Mario Corsi chiama in causa l’amministrazione Di Salvatore affinchè concentri le attenzioni sulla manutenzione ordinaria del territorio, quasi del tutto assente a detta dei Democratici truentini. “A nostro giudizio – afferma Corsi – il dato politico più inquietante è l’immobilismo dell’assessore competente nel garantire interventi capaci di arginare la situazione di degrado in cui versa gran parte del nostro territorio: a partire dalle strade con il manto stradale dissestato, passando per i marciapiedi in pessimo stato, per finire con il verde pubblico. L’attuale Giunta di centrodestra naviga a vista – aggiunge – non riuscendo neanche a garantire quel minimo di ordine, pulizia e decoro urbano che i cittadini di Martinsicuro meriterebbero”.

Per i Democratici l’amministrazione sarebbe poco attenta alla manutenzione del territorio poiché troppo concentrata sullo sviluppo urbanistico cittadino, in cui viene fatto rientrare anche il nuovo profilo dell’arenile, ridisegnato con la Variante al Piano Spiaggia.

“L’attuale esecutivo di centrodestra – prosegue Corsi – risulta più interessato a portare avanti politiche mirate a soddisfare le lobbies del cemento, tramite lo strumento degli accordi di programma, ed alla massimizzazione dello sfruttamento commerciale dell’arenile, attraverso il rilascio di nuove concessioni. Tutto ciò comporterà una diminuzione drastica della spiaggia libera ed un esborso economico per i cittadini, costretti a pagare cifre non irrisorie in questa fase di recesso economico, per poter godere della loro spiaggia”.

Un argomento, quello del nuovo Piano Spiaggia, che sarà discusso nel prossimo Consiglio comunale fissato per l’11 gennaio, e che sicuramente scatenerà roventi discussioni tra maggioranza ed opposizioni.

“Invitiamo questa maggioranza – conclude il vice coordinatore – a tornare con i piedi per terra, e a pensare più al territorio che deve amministrare e meno a finire sui giornali per propagandare opere milionarie impossibili da realizzare”.