SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il consiglio comunale inizia alle 19 con la discussione della delibera relativa alle partecipazioni azionarie del Comune nelle società miste pubblico-private (adempimenti relativi alle prescrizioni contenute nella legge Finanziaria 2008 articolo 3 commando 29).
Il termine del 31 dicembre 2010, entro cui “liberarsi” delle partecipazioni in società non fondamentali per i compiti di un Comune, è stato ritenuto ordinatorio ma non perentorio dalle Corti dei Conti di Lombardia e Puglia.
La delibera approvata riconosce che per le società Multiservizi, Ciip, Picenambiente e Start “sussistono i presupposti per autorizzarne il mantenimento in quanto perseguono finalità istituzionali dell’Amministrazione e/o per la produzione di servizi di interesse generale”.
Invece per le società Asteria, Consorzio Turistico Riviera delle Palme, Consorzio Navale Marchigiano, Cerf Pesca e Centro Agroalimentare Piceno la delibera approvata stasera riconosce che i presupposti per il mantenimento delle quote azionarie non sussistono.
Dunque, il Comune potrà mantenere partecipazioni societarie solo in una di esse, ma la decisione su quale scegliere viene rimandata. In seguito a un emendamento, si legge in delibera che però i presupposti non sussistono “fatte salve eventuali ulteriori cause di esclusione che dovessero essere contenute nell’emanando decreto interministeriale di cui all’art.14 comma 32 del Dl 78/2010”. In sostanza, si attendono ulteriori disposizioni legislative sperando in disposizioni più benigne.

Afferma il presidente della commissione Bilancio Pino Nico (Udc): “Mi sono astenuto dal votare questa delibera, credo che intanto andava detto ufficialmente che il Consiglio intende mantenere la partecipazione nel Centro Agroalimentare, visto che come noto si intende vendere le quote azionarie per finanziare il nuovo lungomare nord”.
Invece la delibera, oggettivamente, si limita a fotografare l’esistente, rinviando la scelta al 2011 grazie al fatto che il termine del 31 dicembre è stato interpretato come ordinatorio ma non perentorio. E l’emendamento inserito dalla maggioranza pare voler sperare che nel 2011 delle nuove norme Statali permettano di mantenere più partecipazioni rispetto all’unica consentita adesso.
Sicuramente la politica locale, come dimostrato in un recente intervento congiunto dei sindaci del territorio, intende mantenere la partecipazione e di fatto l’esistenza del Consorzio Turistico.

BILANCIO DI PREVISIONE L’assessore alle Finanze Antimo Di Francesco ha elencato le voci di bilancio (clicca anche qui) mettendo in luce i pesanti tagli statali, la oggettivamente sensibile diminuzione delle spese per le consulenze esterne, il mantenimento dei servizi sociali con relative poste di bilancio, il mantenimento del trasporto pubblico gratuito da e per le scuole (“siamo l’unico Comune marchigiano a offrire questo servizio gratuito”).
Luca Vignoli del Pdl, predecessore di Di Francesco nell’assessorato al Bilancio, ha sostenuto che “di tagli dallo Stato si parla ormai da quasi venti anni, dalla manovra Amato del 1992” e che “in questo bilancio di previsione ci sono ipotizzate le stesse opere pubbliche che prevedevate nel 2006”. E ancora: “Questo è un bilancio più tecnico che politico, molto pre elettorale”.
(a breve i video degli interventi completi di Di Francesco, De Vecchis e Vignoli).
De Vecchis: “Ci lamentiamo dei minori soldi, poi spendiamo di più con le maggiori spese correnti, e non si parla di adeguamento ISTAT. C’è un pauroso aumento della spesa corrente, i dati a consuntivo, quindi certi, lo dicono. Non fate demagogia”.

Alle 22 viene approvato il bilancio con 19 si, il no di Mario Narcisi, l’astensione dell’opposizione.

GRANDE OPERA
il sindaco Gaspari inizia l’esposizione leggendo la missiva del febbraio scorso, con le ultime intenzioni di investimento espresse da parte della Fondazione Carisap.

“Dal 2007 ad oggi la crisi ha cambiato le nostre prospettive, oggi una Opera di abbellimento può anche essere considerata superflua, dobbiamo concentrarci sulle esigenze vere della città. Abbiamo ragionato di chiedere alla Fondazione di realizzare un Campus nell’area di via Togliatti destinata già alla nuova scuola Curzi, quindi una scuola con i servizi annessi. Pensiamo che sia un passaggio culturale, da qualcosa che abbellirebbe a qualcosa che sarebbe molto utile e che non conosciamo quando avremmo le risorse per fare. L’area di via Togliatti è adeguata in termini di superficie e di destinazione urbanistica, pensiamo a qualcosa che vada oltre la scuola. Che sia un centro di incontro per i ragazzi, per gli studenti delle città gemellate. Anche per la Fondazione sarebbe un modo per essere al passo con i tempi, giá lo ha compreso da sola, sviluppando l’housing sociale, perché oggi le Fondazioni sono fra i pochi enti ad avere ancora delle risorse. L’architetto Tschumi potrebbe benissimo esercitare in quel terreno il suo talento”.

Narcisi (socialista indipendente): “Qui il clima non mi pare diverso dall’anno scorso. Al bando della megavariante sembrava dovessero accapigliarsi tutti i costruttori d’Italia. Invece una sola domanda è giunta. La Grande Opera? Nessuno ancora ha compreso cos’è. Il sindaco si sciacqui la bocca prima di parlare dei marinai sambenedettesi, degli orizzonti avanti alla navigazione. Il bene della città si fa con il piano regolatore, non con gli accordi di programma. Ma qui voi fate il bando, arriva una risposta, e poi cambiate le condizioni mettendo in campo questa nuova strada per la Grande Opera, è l’ennesima contraddizione di questa amministrazione e la città è impotente, deve restare a guardare il teatrino e questo sindaco che blocca la città. Mi auguro che la Fondazione accetti questa proposta, ma non vedo perché lo debba fare, non vedo il reddito per lei, non vedo la visibilità per Tschumi. Grottammare ha fatto bene, ha parlato con i cittadini, ha stilato un progetto. La megavariante secondo me deve ritenersi annullata, perché è venuto meno uno degli argomenti che la proposta conteneva”.

Lazzari (Pd): “Questa delibera non è la megavariante, o meglio i due argomenti non hanno una relazione esclusiva. L’intervento su un territorio non si fa su una opera architettonica e basta, ma su un servizio funzionale a un territorio. San Benedetto non ha bisogno di immagine e basta, ma ha bisogno di cose sostanziali, di servizi, di riqualificazione, di qualità della vita, non ha bisogno di un’opera architettonica tout court. Anche il fatto di legare l’Opera al nome di un singolo architetto, Tschumi, mi sembra eccessivo. Mi è sembrato scorretto, poi, il fatto che la Fondazione ha voluto mettere in competizione due territori che non hanno soluzione di continuità, come San Benedetto e Grottammare. Io in passato parlai dell’inopportunità di vincolare il bando per la Megavariante al reperimento dell’area per la Grande Opera, e credo inoltre che il bando non sia attuabile. Ora comunque non potevamo non rispondere alla Fondazione, nonostante le perplessità che ho espresso. Ringraziamo la disponibilità della società ColVerde, che ha messo a disposizione un’area, ma non so quanto ciò sia perseguibile, visto che le aree sono quelle di MonteRenzo, che ho sempre detto che va salvaguardata. Sarebbe inopportuno proporre insediamenti lì”.

Primavera (Rifondazione Comunista): “C’è qualcosa che non quadra, ho l’impressione che questa nuova proposta sia un poco un modo per fare l’offerta alla Fondazione dopo che tutte le vie precedentemente percorse sono risultate impraticabili. Che partecipazione c’è stata su questa proposta? Certo, è condivisibile, nessun consigliere comunale potrebbe dire di essere contrario alla costruzione di una scuola. Il problema è che non può chiamarsi pianificazione una cosa che arriva oggi, il 22 dicembre. La vera domanda è un’altra. Cosa succede adesso? Secondo me decade immediatamente il bando per la Megavariante. La penso come Narcisi. E sarebbe una clamorosa marcia indietro dell’amministrazione comunale. Paradossale il fatto che un ente privato come la Fondazione ha messo in competizione fra loro due Comuni, e un Comune come San Benedetto non ha messo in competizione i privati facendo un bando per la Megavariante nel quale si invitavano i costruttori a fare cartello. E poi faccio fatica a pensare che la Fondazione accetti questa proposta, con tutto il rispetto per la Scuola Curzi non credo che sia un’Opera identificativa di un territorio. E inoltre, nella associazione di imprese che ha presentato la proposta per la Megavariante c’è anche l’imprenditore Raniero Iacoponi, con il quale il Comune ha appena messo in archivio il contenzioso per il parcheggio sotterraneo al Paese Alto. In una maniera che non ho condiviso, e che molti della maggioranza hanno approvato per via delle lentezza dei contenziosi legali in Italia”.

Felicetti (repubblicani) “La Fondazione ha ragionato così: piuttosto che riversare che so duecentomila euro di investimenti sociali su San Benedetto ogni anno, scelgo di compiere un investimento milionario sull’area che mi dà il Comune. Per un’Opera riconoscibile da tutti”.

Piunti (Pdl): “Questa operazione è stata gestita in maniera unilaterale. L’anno scorso metteste sotto ricatto un consiglio comunale facendo approvare l’atto di indirizzo sulla megavariante. E voi parlavate di città territorio… Ma se la Fondazione rilancia  fino a venti milioni, non si può parlare di concorrenza fra due Comuni. Non siamo stati capaci di fare passi concreti come Grottammare, ma ci siamo messi a parlare di Megavariante…Con un ritardo mostruoso, il bando uscito a novembre quando invece a maggio il sindaco disse che era imminente… quello di oggi è un tentativo pasticciato di uscire da una situazione grottesca. Un modo fra l’altro di recuperare quelle 4000 firme di cittadini che contestano la megavariante.. Ci siamo chiesti tutti quanti il motivo di questa conditio sine qua non dell’architetto Tschumi…. Giá abbiamo fatto una brutta figura con lui nel 2008, facendogli capire che chiedevamo di fare un progetto su un immobile che non era neanche nostro, o cedibile da noi… Io sarei onorato se la facesse Tschumi, ma il fatto che o la fa lui oppure secondo la Fondazione non potrebbe farla nessuno, mi lascia perplesso. Noi non ci prestiamo a una ulteriore presa in giro, e non voteremo questa delibera”.
Palma Del Zompo (Idv): “D’accordo, questa è una proposta in extremis ma è seria, e poi questa Fondazione ha messo troppi vincoli, non si è ancora capito bene chi debba poi gestire questa Grande Opera. Insomma, ad Ascoli la Fondazione realizza molti investimenti senza chiedere nulla al territorio, qui pone condizioni difficili da adempiere. Inoltre, non è vero che Tschumi non avrebbe lustro dalla realizzazione di una scuola, di edifici scolastici all’avanguardia sono pieni i libri di architettura, un esempio è il nostro Alberghiero disegnato da Enzo Eusebi”.
Nazzareno Menzietti (Gruppo misto): “Finalmente c’è un indirizzo su questa Grande Opera, finora pensavo si trattasse di una sorta di Stonehenge. ll campus ha valenza sociale, per carità, ma questo piano B non mi soddisfa, le cose tardive di solito si fanno male. E quell’area non mi sembra così appetibile per la Fondazione. Inoltre non possiamo non tener conto dell’offerta pervenuta da Gasparretti e dalla ColVerde. E non vedere se ci sono le condizioni per fare la Grande Opera a Porto d’Ascoli. Leggo dai giornali, poi, che quella impresa depositò in Comune un suo studio sui flussi di traffico fra Statale e Salaria. Se ne può sapere qualcosa? O come al solito si attende il piccione viaggiatore per far arrivare le informazioni ai consiglieri? Inoltre, formalizzando questa offerta secondo me viene a cadere l’intera operazione della Megavariante”.

De Vecchis sostiene con un emendamento che se passasse questa delibera andrebbe annullato l’atto di indirizzo del 23 dicembre 2009 che prevedeva di reperire l’area tramite un meccanismo di accordo di programma.
L’emendamento viene firmato anche da Primavera, Menzietti, Narcisi e Primavera.
“Sapete leggere l’italiano o no? Perché quell’atto di indirizzo parla chiaro, e qui degli esimi professori pare che non lo sappiano leggere”. E a queste dichiarazioni scoppia il putiferio, con la presidente Capriotti e i molti insegnanti in aula che chiedono a De Vecchis le scuse per “l’offesa alla loro professionalità”.
“La crisi economica vi getta nel panico ? – continua De Vecchis – ma se in due anni avete aumentato la spesa corrente del Comune?”.
E ancora: “Siete stati incapaci di parlare con la Fondazione, e ora che vi vedete alle corde gettate questa proposta che è una mera distrazione per celare il vostro pressappochismo”.
Poi De Vecchis dice che obtorto collo voterà favorevole alla delibera sul cosiddetto piano B, anche se “mi sembra difficile che Tschumi dopo i lavori all’Acropoli di Atene accetti di fare la scuola Curzi in quel di San Benedetto del Tronto”. E infine, rivolto al sindaco: “Se questa cosa andrà male, la responsabilità sarà tutta sua, sindaco”.

Fernando Palestini (Pd): “Cosa di più bello per una città, di una scuola, di questo progetto?”
Andrea Marinucci (Verdi) “Voteremo contro l’emendamento, ci fidiamo del parere del segretario generale Camastra”.
Luca Vignoli (Pdl): “Non è facile fare finta di niente. E poi, mi verrebbe da dire che siamo stati tutti un poco ipocriti, la crisi, destinare questi soldi a qualcosa di più che non sia la mera bellezza… La giustificazione della crisi mi sembra un po’ banale…. Non ho sentito ancora dalla maggioranza delle giustificazioni, un po’ di umiltà… Forse l’unica ad ammettere delle colpe è stata la Del Zompo, che forse però ha calcato la mano contro la Fondazione. Come fa a dirci di no? Mi viene da dire come fa a dirci di sì… Tre anni di errore, il più grande quello di legare la Grande opera alla Megavariante, procedura con cui fra l’altro l’anno scorso salvaste la vostra amministrazione comunale in quella seduta del 23 dicembre in cui ci fu il ribaltone…errore nell’errore, nel bando della Megavariante inserire l’area Brancadoro come condizione preminente per una procedura pubblica. E infatti ha partecipato al bando solo il proprietario dell’area…io ve lo segnalai, ma respingeste il mio emendamento”. E ancora: “Io a questa proposta non posso dire di no, ma non potete fare finta di niente e credere che la megavariante sia ancora in piedi”.
Urbinati (Pd): “tutti siamo consapevoli della bontá di questa proposta. Dal centrodestra comunque una proposta non è arrivata mai…”
Gabrielli (Pdl) “Voi stasera ci dimostrate invece che avete le idee confuse… il commissario straordinario era il male minore per questa città… Stasera chiamate in correità la Fondazione per il fatto che una risposta ufficiale arriva solo ora. Sapete meglio di tutti che questa di stasera è una proposta irricevibile dalla Fondazione, volete togliervi di impaccio per non rimanere con il cerino in mano… Avete avuto un comportamento schizofrenico, trasformate potenziali benefici in cose irrealizzabili, come ad esempio il vostro Progetto Casa, che per come è stato gestito è diventato irrealizzabile. Tanto la colpa è della Provincia, no? E su piazza San Pio X? Se facevate l’esproprio come avremmo fatto noi, ora la piazza sarebbe stata fatta. Riguardo la Grande Opera, spero che la Fondazione continui nella sua volontà di investire a San Benedetto, e che sappia che oltre a questa proposta c’è anche una impresa che offre 15mila metri quadri (il riferimento è alla proposta della ColVerde, ndr).
Gaspari: “Discussione brutta, calunnie rivolte alla mia persona, procederò a querela, non consento a Narcisi di accusarmi di fare del clentelismo, il mio onore non lo vendo e non lo svendo, la polemica politica va bene, le calunnie no. E’ stato buttato fango, sono state dette cose inquietanti, è inquietante discutere con gli uffici urbanistici della Provincia e sentire che il nostro Pogetto Casa va bene, e ascoltare qui dall’assessore provinciale Gabrielli che è stato bocciato. O non sa di cosa parla, o ha fatto maturare una opinione diversa agli uffici della Provincia”.
E poi: “Dite che non diamo partecipazione? Abbiamo fatto un consiglio comunale aperto, tante commissioni su questi argomenti ma questo non ha alcun valore? Io non mi nascondo dietro alla faccia di nessuno. Io dalle elezioni del 2006 ce la ho messa sempre la faccia. Avremmo potuto fare un atto di giunta ma non cambiava niente, e invece abbiamo fatto questa scelta. E le ultime assemblee pubbliche, quelle non contano? Si può fare sempre meglio, certo, ma a chi oggi dal centrodestra invoca la partecipazione, ricordo che nel 2005 sono stati fatti due soli consigli comunali. Qui con noi, solo la commissione urbanistica si è riunita 80 volte”.
Poi: “Sul Ballarin io non ho fatto il gioco della Fntana di Trevi, lo avevamo acquisito con un titolo che derivava dalla Finanziaria 2005, che impediva la valorizzazione dei beni presi dal Demanio. Dopo cinque anni, lo stesso Governo parlando di federalismo fiscale parla di valorizzazione dei beni acquisiti dal Demanio con qualunque tipo di variante. Ma noi invece la pineta di viale Buozzi la faremo rimanere tale, perchè è giusto”.
E poi: “La Megavariante non c’entra nulla con le proposte di Felicetti e dell’Udc nel 2009, che sono note e non parlano di urbanistica. E a Primavera, che parla dei parcheggi al Paese Alto, dico solo che se ha qualche cosa di serio, si rivolga alle autorità competenti, invece di gettare fango. Sulla mia cristallinità non si discute. Sulla Megavariante la valutazione tecnica la sta facendo il dirigente. Se ci sono i requisiti si procede altrimenti si annulla, io e la mia maggioranza non abbiamo cambiali da pagare con nessuno. Se dicessi di ritirare la Megavariante mi direste che lo faccio per imbarcare in coalizione Sel e Rifondazione, ma io con questa Rifondazione non voglio avere nulla a che fare (ndr, e Primavera dai banchi dice “ne siamo onorati” mentre Gaspari ribatte “siamo in due ad essere onorati). Se non ritirassimo la megavariante, allora saremmo sordi… Ma insomma, mettetevi d’accordo… ”
E poi sulla proposta ColVerde: “I filantropi dell’ultimo minuto non sono credibili”.
ancora Gaspari: “questa megavariante aveva un’ambizione, e ha fallito in questo intento, quello di far fare per la prima volta a San Benedetto una proposta unitaria a un gruppo di proprietari. Gli imprenditori hanno mancato questa opportunità e glielo ho fatto notare in faccia, alla cena di Natale degli imprenditori edili”.
Primavera replica: “Ogni volta che critico mi si accusa di gettare fango, ma ho solo notato la coincidenza fra la proposta della megavariante e l’accordo sui parcheggi al Paese alto. Se Rifondazione è tutta con me, beh, quando ho letto che moltissimi militanti di Rifondazione starebbero con Settimio Capriotti, beh io tutta questa massa non l’ho vista mai nelle nostre file”.
Gabrielli “io qui parlo da consigliere comunale, ho le mie idee sulle vostre scelte urbanistiche, stigmatizzo il tentativo che fa il sindaco per cercare di portare un colpevole alle sue mancanze, non è un modo giusto di fare”.
Si vota: l’emendamento non passa, si astengono Costantini, Del Zompo e Lazzari.
la delibera con il “piano B” per la Grande Opera passa con 19 sì e otto no.