SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Di qua o di là: sembrerebbe uno slogan di vecchie campagne elettorali, ma il Comitato per un Piano Regolatore a Crescita Zero continua a criticare duramente le scelte urbanistica della giunta Gaspari, soprattutto in riferimento alla oramai famosa “Grande Opera” della Fondazione Carisap, che nel Consiglio Comunale di questa sera, 28 dicembre, dovrebbe essere “stralciata” dal bando originario, frutto della delibera del 23 dicembre 2009.

Se vi siete già persi, occorre un piccolo riavvolgimento del nastro: la Megavariante, partorita appunto quel 23 dicembre, prevedeva quattro interventi a favore del pubblico (riqualificazione Ballarin, Grande Opera in area Brancadoro, nuova piscina, spostamento dei tralicci e sottostazione in via Bianchi). Il 16 dicembre, scaduto il termine per la presentazione delle proposte dei costruttori privati, è arrivata nella sede municipale soltanto la proposta di un consorzio di ditte (Sps) contenenti grosso modo i proprietari degli appezzamenti di terra in area Brancadoro (gli unici, bando alla mano, ai quali era consentito partecipare).

Sembra (ancora non abbiamo sotto mano la proposta della Sps, quando invece questa doveva essere, a nostro avviso, immediatamente data e discussa coi cittadini e la stampa in nome della sempre sbandierata trasparenze e partecipazione; lo faremo comunque presto) che all’interno della Megavariante non rientri più la riqualificazione del Ballarin ma i “rumors” parlano, oltre che dello stralcio del progetto della Fondazione Carisap sulla Megavariante in discussione stasera, anche di una sostanziale novità in merito a via Bianchi. In pratica i tralicci resterebbero dove sono, ma la tensione elettrica verrebbe ridotta per diminuire ulteriormente rischi per la salute (anche se fino ad ora nessuna rilevazione avrebbe dimostrato il contrario, ndr). Tuttavia, per far ciò (usiamo il condizionale) sarebbe necessario creare una nuova linea elettrica che dalla collina giungerebbe alla ferrovia lungo il torrente Acqua Chiara, in zona Brancadoro.

“Possibile che una nuova piscina sia l’unico elemento di cui dobbiamo discutere?” dice ad esempio Emidio Girolami, uno degli animatori del Comitato che nei prossimi giorni, dopo la certificazione delle firme, verranno protocollate e presentate al primo Consiglio Comunale che dovrà esprimersi sull’indizione del referendum. “Ma è un atto dovuto, come da Statuto: sarebbe grave che i consiglieri comunali lo negassero” spiega Luca Spadoni. Mentre Riego Gambini fa notare: “Abbiamo contattato almeno 10-15 mila persone, il dato evidente è che, seppur molte di loro hanno firmato, non credevano che la politica le avrebbe ascoltate. Dimostrino, se ce ne sarà l’occasione, di non essere sempre come li si dipinge”. Anche se il sindaco Gaspari ha già annunciato che, in Consiglio Comunale, voterà no.

E proprio sul sindaco si concentrano le parole più dure: “Sotto questo cielo c’è una confusione immensa – rimarca Girolami – coi soliti noti sui blocchi di partenza. Da un anno parlano di Megavariante e appena concluso il bando stanno stralciando tutto, e si affacciano nuove imprese che chiedono, in cambio di strade, il solito do ut des di nuove costruzioni”. E ancora, sempre Girolami: “Più soggetti possono fare ancora più danni, come aumentare i residenti di mille in via Mare, una delle zone più ingolfate della città”. Tutto questo fa dire che “questa Megavariante è diventato uno spezzatino immangiabile e i consiglieri di maggioranza non potranno comportarsi come un Tafazzi dell’urbanistica” (dal nome di un personaggio comico che si massacrava i santissimi senza motivo, ndr). Critico anche nei confronti della “Grande Opera”: “Da tre anni questo comune è ostaggio di una banca, che ha messo in competizione due città vicine come San Benedetto e Grottammare, in un’assurda competizione”.

Altre note polemiche sono state sollevate dall’architetto Guido Rossetti (“La proposta di Gasparretti è un Piano G che prevede almeno 110 mila metri cubi di costruzioni in zona collinare, da lui acquistata”), Luca Spadoni (“Quando mai si è visto un costruttore fare comunicati stampa indicando al Comune come agire? Siamo in una fase nuova”), Gaspare Crescenzi (“Vogliono fare un’opera di una banca in una scuola pubblica: ma se abbiamo criticato la Lega Nord per i simboli di partito ad Adro, ora che dovremmo fare?”), Giovanni Marucci (“Che succede se il Comune va contro la richiesta dei cittadini?”) e Daniele Primavera (“L’urbanistica applicata va contro il programma di mandato e lo schema direttore, di fatto costruiscono più ad est della ferrovia. Inoltre nella proposta per la Megavariante è previsto, in area Brancadoro, un centro direzionale e commerciale, nonostante da sempre dicessero che in quella zona non si sarebbe costruito”).