SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Di seguito le motivazioni secondo cui, a parere dell’impresa immobiliare ColVerde, il bando del Comune per la cosiddetta Megavariante sarebbe inattuabile e gravato da vizi di forma. Si tratta, è bene precisarlo, di pareri di parte, in quanto secondo il Comune il bando sarebbe perfettamente legittimo. La ColVerde, inoltre, non ha partecipato al bando in quanto questo prevedeva come requisito la cessione al Comune di una parte dell’area Brancadoro. E di appezzamenti di terreno in quella parte strategica della città, la ColVerde non ne possiede.
Ad ogni modo, per completezza di informazione riportiamo di seguito i pareri tecnici e legali formulati dalla ColVerde e diffusi lunedì tramite un comunicato stampa.
“La Società Colverde S.r.l. è proprietaria di un appezzamento di terreno della superficie di 300 mila mq. in San Benedetto del Tronto che collega la Strada Statale Adriatica con la Strada Statale Salaria. Tale area rientra nel quadrilatero oggetto del Programma Complesso che prevede la realizzazione di un insieme di interventi di Pubblica Utilità, nonché la localizzazione di una qualificata opera pubblica di elevata valenza architettonica da parte della Fondazione Carisap. Dalla lettura dei numerosi articoli apparsi sulla stampa è emerso chiaramente che è impossibile allo stato attuale reperire l’area richiesta dalla Fondazione Carisap, per i seguenti motivi:
* L’INATTUABILITA’ del Bando, in quanto la procedura avviata ai sensi dell’art. 29 della Direttiva Comunitaria 2004/18/CE del 31 Marzo 2004 recepita nell’art. 58 “Dialogo competitivo” del Codice Contratti (d.lgs. 163/2006) è attualmente sospesa in base alle Norme transitorie stabilite dall’art. 253 comma 1 quater del predetto d.lgs. che rinvia la sua attuazione alla data di entrata in vigore del Regolamento del Codice Appalti stabilito soltanto in data 09 Giugno 2011 e alla data del Bando ancora non pubblicato;
* L’INATTUABILITA’ delle caratteristiche estrinseche ed intrinseche dell’Accordo di Programma stabilite nella Delibera del Consiglio Provinciale n. 131 del 26.11.2004 in quanto non si ravvisa nelle caratteristiche del Bando la convenienza economica della Provincia che è uno dei soggetti competenti;
* La motivazione per la quale sia stato presentato il “Piano B” sulla Grande Opera, non conoscendo ancora la fattibilità del “Piano A” del quale non sono state ancora vagliate la o le offerte presentate.
Dal Bando integrale (relativo all’avvio di una procedura di Dialogo Competitivo, effettuato in data 05 Novembre 2010 dal Dirigente Settore Sviluppo e Qualità del Territorio e dell’Economia Locale) non si comprende, il motivo per il quale sia stata scelta la modalità del Dialogo Competitivo, avendo avuto a disposizione tre anni dall’intenzione espressa dalla Fondazione Carisap di inviduare l’area di San Benedetto del Tronto come luogo scelto per eseguire la Grande Opera da 10 milioni di euro. In base al contenuto del comma 1 dell’art. 58 del Codice Contratti, si sarebbe dovuta attivare in precedenza per l’aggiudicazione dei “lavori” (come riportato dall’Amministrazione Comunale nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea) la procedura aperta, ristretta o negoziata con bando, valutando soluzioni tecniche, giuridiche e finanziarie atte a soddisfare le esigenze dell’Amministrazione.
Considerato inoltre che il Dialogo Competitivo, come riportato all’art. 58 comma 18 del Codice Contratti, non può essere utilizzato dalle stazioni appaltanti per limitare o distorcere la concorrenza, la Società si chiede, se la cessione in proprietà al Comune di quota parte della Zona Brancadoro (attualmente di proprietà di una unica società) non sia un modo per limitare la concorrenza, visto che la Società Colverde è stata impossibilitata a concorrere, in quanto sprovvista della predetta area, elemento essenziale per la presentazione della domanda, come si desume dall’ultimo comma dell’art. 5 del predetto Bando.
Riteniamo gravissimo, tenendo conto dell’attuale crisi finanziaria a livello nazionale ed internazionale, il rischio di perdere 10 milioni di euro offerti dalla Fondazione Carisap a favore della comunità di San Benedetto del Tronto con conseguenze molto negative in merito alla perdita di posti di lavoro.
A tal proposito la Colverde S.r.l. consapevole dell’impossibilità di reperire l’area per la Fondazione Carisap, intende mettere a disposizione della Fondazione Carisap, una superficie di 15 mila mq”.
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L’assordante silenzio viene alla fine rotto, si cominciano a sentire le voci fin ora velate. La proposta per il dialogo competitivo sembra cosi complessa che a distanza di due settimane nessuno ancora sa nulla, cosa abbiano proposto le imprese partecipanti non è dato conoscere, in barba agli appelli alla partecipazione e pubblica discussione fatti da vari esponenti della maggioranza. Gasparretti esprime dubbi che sono stati tra, gli altri, la base delle motivazioni del comitato referendario, abbiamo sempre sostenuto il doppio no alla megavariante, tecnicamente non realizzabile, politicamente inopportuna.
Le incapacità a decidere il futuro della città da parte della attuale amministrazione dandosi un piano regolatore emergono in maniera preoccupante. Sembra difatti che le decisioni per quanto sopra siano state delegate ad una casta di operatori economici i ai quali è anche concessa la facolta di “fare o non fare” nei tempi e nei modi che vorranno. Se sono tutti d’accordo è una pacchia per tutti loro …. ma se uno si impunta…..fermi tutti perchè…. perche il costrutto comunale fa acqua da tutte le parti….il bando è illegittimo e tutto lascia intravedere un nuovo episodio legale tipo PRUSSTT. I… Leggi il resto »
ai posteri l’ardua sentenza sulla leggittimità della mefavariante, e sulla base dei 15.000 mq di terreno da donare alla fondazione in zona Brancadoro.
Non vi chiedete perchè il “Bufalaro” abbia messo in campo la zona Togliatti ??.
Una volta a San Benedetto veniva consegnato ” il Buatto d’Oro” .. e se venisse istituito il premio ” Bufala di mattone??”
Il sig. Gasparetti non riferisce alla stampa che la sua omonima società detiene altresi quote sociali della Pennile spa , una delle aziende che partecipa a pieno titolo al bando. Dimentico inoltre che l’eccezione di inuattuabilità dovevano essere sollevata al T.A.R. regionale ed i tempi di proporre il ricorso sono ormai decaduti. In ragione di questi fatti la posizione del socio e legale rappresentante della Col Verde stride fortemente con le scelte imprenditoriali di altre società delle quali il Gasparretti è protagonista esendone quanto meno socio. Ho detto stride puo darsi tutto il contrario.
non scade nulla perche?? lo saprete..
Il Presidente Gasparretti socio?? non di maggioranza e ritengo di altre decine di società.. Questo non vuol dire carissimo Andrea 71 che i propri interessi non debbano e devono essere salvaguardati.. ritengo che la società abbia anche altri soci che non credo abbiano aderito .
Non credi che sia stato fatto ad arte il non partecipare sapendo che ci sarà possibilità nei ricorsi dopo la presunta aggiudicazione???
Penso che questa sera si farà un pasticcio tipo Ballarin,perchè questa Amministrazione non è capace di fare cose alla luce del sole.
Se si fosse proseguito con il PRG forse oggi non staremmo ad assistere ad un’altra carnevalata.
Ad Andrea 71@possibile che nei vostri scritti ci debba essre sempre qualcosa di vendicativo,ovvero Il Gasparretti non doveva partecipare perchè è socio di…..