TERAMO – Revocato l’obbligo di dimora a Teramo per Lanfranco Venturoni, ex assessore regionale alla Sanità coinvolto nell’inchiesta sui rifiuti in Abruzzo e sulla realizzazione di un impianto di bioessiccazione. Il gip del Tribunale di Pescara Guido Campli ha così accolto l’istanza presentata dagli avvocati Lino Nisi e Guglielmo Marconi, ritenendo che non sussista più l’esigenza di misure cautelari nei confronti del medico teramano, finito a settembre nell’inchiesta di Rifiutopoli, e sottoposto ai domiciliari fino al 15 ottobre, pena poi commutata nell’obbligo di dimora a Teramo. Quest’ultimo provvedimento aveva portato Venturoni a rassegnare le dimissioni da assessore alla Sanità.