23 dicembre 1970, 23 dicembre 2010: esattamente quarant’anni fa affondava il motopeschereccio Rodi, evento che poi avrebbe trascinato l’intera città in una fortissima protesta per il mancato recupero delle salme. Proponiamo così un documento importantissimo, girato da Alfredo Giammarini e dallo stesso messo a disposizione di tutti tramite YouTube. Si tratta di 14 minuti e 2 secondi assolutamente inediti, posseduti probabilmente, oltre che dallo stesso Giammarini, da qualche familiare delle vittime e visti pubblicamente soltanto la scorsa estate, grazie al regista Luigi Maria Perotti durante una serata sugli anni Settanta.

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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il 23 dicembre, anniversario della tragedia del Rodi, è la data con la quale, per iniziativa dell’amministrazione comunale e del Circolo dei Sambenedettesi, si commemorano le vittime del mare.

Quest’anno la cerimonia è stata caratterizzata dallo scoprimento di una targa commemorativa di Maurizio Fagone, vittima del naufragio del Diana Madre, e dall’inaugurazione della sede dell’istituto per lo studio delle fonti della civiltà marinara Cimbas animata dalle figure degli storici Gabriele Cavezzi e Ugo Marinangeli.

Dopo la deposizione di una corona sulla banchina Malfizia al monumento “Il mare, il ritorno” di Paolo Annibali dedicata a tutti i caduti in mare, il sindaco Gaspari ha ricordato come queste persone siano caduti sul lavoro e ha auspicato che ulteriori sforzi vengano fatti per migliorare proprio le condizioni di lavoro dei marinai, oggi non più soltanto italiani, ma anche di altre nazionalità. «Le tragedie dell’affondamento di alcuni pescherecci hanno segnato tra i momenti peggiori del mio mandato amministrativo», ha affermato il Sindaco, «E se la pesca è stato un fattore importante per la crescita della città, negli ultimi anni essa ne sembrava troppo distante. Uno dei significati della cerimonia odierna è anche la centralità di questo mondo per l’intera comunità e il territorio».

Alla cerimonia erano naturalmente presenti i familiari di Maurizio Fagone e delle altre vittime del mare, nonché le principali autorità locali, a cominciare dalla Capitaneria di Porto, rappresentata dal vicecomandante Angelo Tosti e da un drappello di uomini in divisa. C’erano inoltre la presidente del consiglio comunale Giulietta Capriotti, la dottoressa Aurora Monaldi in rappresentanza della Prefettura di Ascoli, il vicepresidente della Provincia Pasqualino Piunti, l’assessore provinciale al Turismo Bruno Gabrielli, gli assessori comunali alle Politiche del mare Settimio Capriotti, alle Politiche culturali Margherita Sorge, e naturalmente la presidente del Circolo dei Sambenedettesi Benedetta Trevisani, oltre ai rappresentanti delle forze dell’ordine e delle associazioni di pescatori. Un momento toccante si è avuto al molo nord, dove è stata scoperta la targa commemorativa per Fagone ed è stato deposto un mazzo di fiori alla lapide che ricorda la tragedia del “Rodi”.

Quindi, all’ultimo piano della palazzina che ospita il Museo Ittico si è svolta l’inaugurazione della sede di Cimbas. Gabriele Cavezzi ha espresso tutta la sua soddisfazione per un sogno inseguito da oltre vent’anni, e per un’attività di rilievo internazionale portato avanti dall’associazione. «La sede che inauguriamo contiene un patrimonio di testi sul mare tra i più importanti di tutto il Mediterraneo», ha detto Cavezzi, «Abbiamo naturalmente la collezione completa delle pubblicazioni Cimbas e libri e pubblicazioni da molti Paesi. Un patrimonio che viene così trasmesso alle nuove generazioni di ricercatori, come i ragazzi che al mare e alla marineria hanno dedicato tesi di laurea».

In occasione della cerimonia, il settore Attività culturali del Comune, ha predisposto una pubblicazione, con ritagli di stampa degli articoli usciti all’epoca della tragedia del Rodi, mentre in sala consiliare, a cura di Gianfranco Marzetti, socio di Cimbas e presidente del Fotocineclub Sambenedettese, è allestita una mostra fotografica con una ventina di immagini sulla tragedia del Rodi e sui legami della città con la cultura marinara.