ASCOLI PICENO – Perfino una lettera  al  Corriere della Sera per cercare di  sollevare un problema che invece le amministrazioni locali, sostiene il comitato locale antinquinamento,  pare non vogliano affrontare: quello della centralina di rilevamento delle polveri sottili posizionata in località Campolungo, a ridosso della zona residenziale di Villa Sant’Antonio, che negli ultimi anni ha rilevato dei valori di molto superiori alla soglia consentita.

“Abito ad Ascoli Piceno – scrive a Beppe Severgnini un membro del comitato – ma è come se abitassi a Milano. Il paragone ti sembrerà strano ma purtroppo da qualche anno riscontriamo che la qualità dell’aria della nostra città è agli stessi livelli delle grandi città Milano, Torino, Roma.  Devi sapere che nel 2008 e nel 2009, una centralina di rilevamento di polveri sottili ha evidenziato più di 70 giorni di sforamento dei limiti consentiti di Pm10 contro i 35 consentiti e solo nei primi mesi del 2010 ve ne sono stati 30. Sai cosa hanno fatto i nostri amministratori a fronte di dati così allarmanti e preoccupanti per la salute dei propri cittadini? Non hanno organizzato domeniche a piedi o limitato il traffico come avrebbero fatto tutti agendo di buon senso. Hanno preferito e pensato bene di spegnere la centralina di rilevamento (anzi forse la toglieranno del tutto)”.

Per capire meglio il dato, va considerato il fatto che la centralina di Monticelli ad esempio registra solo 3 sforamenti l’anno.

La questione era già stata sollevata tempo fa. Nell’ottobre del 2009, l’assessore all’ambiente del Comune di Ascoli Travanti, da noi intervistato all’indomani di una classifica stilata da Legambiente sull’Ecoambiente urbano che penalizzava Ascoli, aveva affermato che in città l’unica centralina a dare valori superiori al limite consentito era appunto quella di Campolungo perché posizionata in una strada non asfaltata e  trafficata da molti camion.

Ora dal primo maggio la cabina non è più in funzione. La Provincia si era pronunciata in merito lo scorso luglio in risposta ad una interrogazione dei consiglieri Illuminati e  Rossi. Secondo il parere tecnico del dirigente, la cabina era stata “momentaneamente disattivata, in attesa di una nuova allocazione, in quanto originariamente adibita al rilevamento dell’inquinamento industriale, mentre ha rilevato dati significativamente influenzati da cantieri edili in zona e da traffico veicolare, per cui poco rappresentativi delle emissioni industriali per cui era stata posizionata”.

Ma non ci sono cantieri edili in zona!”- replica il comitato antismog, che ora chiede  alle  amministrazioni locali un intervento risolutivo o quantomeno il ripristino della centralina. “Crediamo sia almeno lecito conoscere i dati degli ultimi mesi – affermano  – anche perché in quelli invernali le emissioni di pm10 sono maggiori”. Ultimamente il sindaco di Ascoli Guido Castelli, nel corso di un incontro con i residenti, aveva assicurato il proprio impegno per risolvere la questione e lo scorso 11 novembre ha inviato una lettera alla Provincia”.

“Poi da allora non si è saputo più nulla” – scrive ancora il lettore al Corriere – “Stiamo assistendo al più classico dei giochi all’italiana:  un palleggio di responsabilità tra amministrazioni locali, provincia e Arpam”.