dal settimanale Riviera Oggi numero 851

SAN BENEDETTO DEL TRONTO

PIUNTI E GABRIELLI, SILENZIO A TUTTO GAS
In questa storia del mega deposito per lo stoccaggio del metano nelle viscere della terra sotto San Benedetto e Monteprandone, di grandi assenti ce ne sono stati tanti.
La Regione, che invece per i rigassificatori in mare a Recanati mosse i propri scettri in campagna elettorale sperticandosi di assemblee pubbliche e niet. Qui non ha detto né no né si (ancora). Semplicemente è rimasta muta nei confronti di noi Piceni.
Il Comune, che dal 4 agosto non ha trovato uno spazietto di un comunicato stampa (fra mille mail mandate ai giornali su fiabe per ragazzi, premi sulla sostenibilità del traffico che poi però sempre caotico è, bandiere verdi blu rosse gialle) per dire ai cittadini qualcosa tipo “Signori cari, noi non c’entriamo nulla e potremmo opporci ben poco, ma sotto ai nostri sederi fra qualche anno o qualche mese verranno stipati milioni di metri cubi di gas. Non vogliamo fare allarmismi perché forse sarà anche qualcosa che porterà soldini al territorio, ma vogliamo intanto comunicarvelo. Sapete, non dire nulla potrebbe suggerire a qualcuno l’errata idea che non sappiamo che pesci prendere….”).
Nulla, silenzio totale fino a una decina di giorni fa.
La Provincia di Ascoli, infine. Anche l’ente di Palazzo San Filippo è a conoscenza del progetto Gas Plus dal 4 agosto scorso, almeno. Nessuno fra i nostri sambenedettesi alla conquista di Ascoli ha trovato mezza frase, un cencio di comunicato, una risposta piccata. Nemmeno una giustificazione, tipo “non è il mio settore, non potevo saperlo”. Oppure “attendo di avere maggiori precisazioni sul progetto per esprimere una opinione”.
Nulla. Bruno Gabrielli, assessore provinciale al Turismo e neo candidato sindaco del Pdl. Pasqualino Piunti, vicepresidente della Provincia. Andrea Assenti e Giovanni Poli, consiglieri comunali e provinciali. Da parte loro silenzio assoluto. E venerdì 10 dicembre, nella commissione consiliare che ha parlato pubblicamente della questione Gas Plus, il Pdl era rappresentato soltanto dal buon Luca Vignoli.
Il Comune sta rompendo il suo silenzio, la Provincia no. L’assessore all’Ambiente del Comune, Paolo Canducci, ha ammesso ai microfoni della nostra trasmissione YouRiviera che da parte della giunta comunale è mancata una informazione tempestiva.
Dalla Provincia invece non si sente ancora nulla. Fino a quando continuerà questo silenzio?
Intanto Bruno Gabrielli è stato ufficializzato come candidato sindaco del Pdl. Questa del mega deposito di gas non è forse una questione di primo piano per una campagna elettorale? Almeno ora, ne parlerà?

SAMBENEDETTESI O NO, BASTA CHE SIANO BRAVI, QUESTI SINDACI
Ma lo vogliamo dire che è veramente stucchevole la polemica di coloro che dicono “quel sindaco non ha sangue sambenedettese quindi non capisce nulla, quindi difende solo la sua (adottiva) Porto d’Ascoli?”.
L’ultima puntata è stata quella del dottor Mario Narcisi, primario all’ospedale civile, consigliere comunale socialista uscito dalla maggioranza. Politico sanguigno e sincero, idealista nel senso positivo del termine. Ma che qualche giorno fa si è lasciato sfuggire nel supremo luogo della democrazia cittadina una frase che poteva risparmiarsi, soprattutto in virtù del suo alto livello di cultura.
“Il sindaco non può comprendere fino in fondo quanto sia una vera ferita per San Benedetto la perdita dell’hotel Garden. Perché? Perché solo un sambenedettese vero può comprenderlo, non chi è nato a Montedinove”.
Ora, Narcisi è una bravissima e degnissima persona. Troviamo pure stimolanti alcune sue battaglie politiche, come quella recente per l’istituzione di un assessorato alla Trasparenza o quella di un comitato civico che liberi la città dalle deformazioni prodotte talvolta dai partiti politici.

Ma dire che un sindaco non può governare bene una città se non vi è nato è un’affermazione che si può smontare concettualmente in poche mosse.
Primo: San Benedetto è città “meticcia” per eccellenza. Se a San Benedetto ci fossero solo i “nativi”, sarebbe grande la metà. Sarebbe come Grottammare, se non più piccola.
Secondo: la mescolanza di culture, dialetti, tradizioni marinare e tradizioni “agricole” della Vallata, ha reso questa città intelligente e dinamica. Il sangue misto è più intrigante del sangue puro, a suo modo lo dice anche la genetica no? Sicuramente lo dimostra la storia della cultura umana.
Terzo: l’occhio dello “straniero” vede cose spesso precluse a chi possiede un occhio abituato dal tempo e dalla continuità. Quindi un sindaco “straniero” al limite potrebbe essere anche migliore di un sindaco “nativo”, perché capace di vedere le cose da una posizione diversa, con un occhio più relativo e capace di vedere ciò che altri non vedono.
Quarto: siamo nell’epoca della globalizzazione, da comunitari possiamo andare in paesi comunitari con un semplice documento. E ancora ci barrichiamo dietro al muro invisibile che divide San Benedetto da Porto d’Ascoli, o Ragnola dalla Sentina? Ma per favore…..
Insomma, di Rotella o di Colonnella, di Varese o di Trani, un sindaco può venire da dove vuole e parlare con l’accento che ritiene opportuno. L’importante è che sia bravo, onesto e trasparente.

PALARIVIERA: DA INCUBO DEL CENTROSINISTRA A CAVALLO DI BATTAGLIA
Provate a ripensare ai primi anni duemila, alle infinite polemiche dell’allora leader dell’opposizione Giovanni Gaspari riguardo all’accordo pubblico privato con cui la giunta Martinelli intese rendere il Palacongressi una struttura vitale e non più una cattedrale (incompleta) nel deserto.
Ci si stracciava le vesti. Si gridava al regalo al privato, si aizzavano folle dicendo che l’ente pubblico avesse abdicato dai suoi compiti istituzionali. Ci mancava poco che si parlasse di imperialismo del Capitale e di Marchionne sfruttaoperai….
E invece oggi guardatelo, il PalaRiviera. Finalmente vitale, messo a nuovo, fruibile. Completato con soldi privati della famiglia Calabresi e dei loro soci, che lo “restituiranno” al Comune fra trenta anni dopo averlo messo a reddito. Questi gli accordi, ma il Comune – che lo ha costruito – può continuare a dire la sua, ad ospitare propri convegni e proporre eventi, anche organizzandone di propri. Insomma, ha voce in capitolo, tanto che alcuni giorni fa c’era anche l’assessore alla Cultura Margherita Sorge alla presentazione degli eventi dei prossimi mesi.
Del resto nel dicembre 2009 Gaspari, diventato sindaco nel frattempo, era in prima fila all’inaugurazione della struttura.
Insomma, la politica ci ha abituato ai cambi di idea, al fatto che le frasi non vengono scritte nel marmo e che cambiando posto dai banchi dell’opposizione a quelli del governo possono cambiare prospettive e opinioni.
Banale dirlo? Non proprio, anzi, in tempo di elezioni che si avvicinano può essere un buon promemoria per i cittadini.