SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Destra e sinistra ancora una volta unite nelle critiche nei confronti dell’amministrazione Gaspari riguardo lo stoccaggio di gas naturale della Gas Plus Storage Srl.

“La stessa società – scrive Marucci di Fli – sostiene che con sei pozzi, da aprile ad ottobre, il gas verrà immesso nelle viscere del territorio di San Benedetto, e lo stesso sarà prelevato e reimmesso nel metanodotto da novembre a marzo. Non c’è pertanto soltanto stoccaggio di gas, ma processo di rigenerazione di gas; perché il gas una volta entrato nei pozzi per essere reimmesso nella rete nazionale deve subire un complesso processo di rigenerazione e va depurato da quantità di acqua e da altri condensati idrocarburici. Il termine “rigassificatore in terra ferma” anche se preoccupa, è però corretto”.

Poi un poco di numeri: “La superficie richiesta da Gas Plus Storage Srl è sì di 15,07 chilometri quadrati sugli 87 disponibili. Ma attenzione; nel decreto del 27 marzo 2001 sugli giacimenti di stoccaggio, nel quale si trova il nome di San Benedetto coi suoi 87 chilometri quadrati, all’articolo 6 c’è la possibilità di ampliamento della capacità di stoccaggio “per incrementare le capacità del sistema di stoccaggio nazionale”. Quindi la Gas Plus Storage Srl avrà strada libera per l’utilizzo di tutti gli 87 chilometri quadrati”.

E poi: “Certamente la Centrale di compressione e trattamento di gas non avrà effetti benefici sul quartiere Agraria ed ipotecherà negativamente l’Oasi Naturalistica della Sentina. Ma ripeto: parlare di “rigassificatore in terra ferma” è una contraddizione in termini per una città turistica. Non so se il sindaco Gaspari abbia compreso appieno il costo che l’immagine turistica sambenedettese dovrebbe pagare solo per l’accostamento ad Acea-Gas de France e la loro figlia Gas Plus Storage Srl”.

Rifondazione Comunista, attraverso il consigliere comunale Daniele Primavera, usa invece la carota e poi il bastone: “Siamo contenti per aver ottenuto dell’avvio di un percorso finalmente partecipato, seppur tardivo e ancora insufficiente, per lo stoccaggio di gas metano in zona Agraria-Fosso dei Galli. Tutto seguito alla nostra denuncia”.

Epperò: “Non stupisce invece la posizione imbarazzata dell’amministrazione comunale, che dopo aver nascosto per quattro mesi il progetto a cittadini e consiglieri (anche di maggioranza) attacca Rifondazione accusandola di avere indagato troppo poco, obiezione che si commenta da sola. Resta però ancora da capire, e ci auguriamo che accada presto, qual è la posizione dell’amministrazione comunale; se questa, dunque, è favorevole o contraria all’installazione di tale impianto. Il Presidente della Riserva naturale della Sentina, Pietro D’Angelo, ha già dichiarato la propria contrarietà, così come il sindaco Gaspari ha detto a mezzo stampa di essere disponibile a capeggiare un comitato di contrari. Ne dobbiamo dunque dedurre che l’amministrazione ha deciso di ostacolare l’impianto? Se così è, su quali motivazioni si basa tale scelta, e come si concilia col silenzio nel quale stava facendo passare la pratica in Regione e con la mancanza di osservazioni al progetto presentate dall’ente Comune?”