Soppressione assegno vitalizio. Questo l’ordine del giorno con il quale il veneto Antonio Borghesi, dell’Idv, portò i parlamentari ad esprimersi su uno dei tanti benefici economici a loro concessi: “Doc. VIII, n. 6/5. Chiedeva di prevedere la soppressione immediata di ogni forma di assegno vitalizio per i deputati in carica e per quelli cessati dal mandato parlamentare. Contestualmente chiedeva ai deputati di comunicare all’amministrazione della Camera l’ente o l’istituto di previdenza al quale devono essere trasferiti i contributi da loro versati per l’erogazione dell’assegno vitalizio“
Torno sull’argomento perché alcuni lettori ci hanno chiesto ulteriori particolari e precisamente come si comportarono i parlamentari eletti nelle Marche. Eccoli uno per uno:
Luciano Agostini (PD): contrario
Simone Baldelli (PDL): contrario
Claudio Barbaro (FLI): contrario
Mario Cavallaro (PD): contrario
Remigio Ceroni (PDL): contrario
Amedeo Ciccanti (UDC): contrario
Carlo Ciccioli (PDL): contrario
Oriano Giovannelli (PD): contrario
Giorgio La Malfa (Misto): astenuto
Maria Paola Merloni (PD): contrario
Lapo Pistelli (PD): contrario
Massimo Vannucci (PD): contrario
In pratica i sei del PD, i tre del PDL, uno del FLI votarono con decisione per farsì che la mozione non passasse, soltanto Giorgio La Malfa del Gruppo Misto mostrò la propria incertezza, astenendosi. Eppure quando li ascoltiamo nei loro accorati discorsi pre elettorali, e dopo, non li abbiamo mai trovati d’accordo su niente. Veramente una coincidenza straordinaria per i nostri rappresentanti marchigiani. Chissà perché?
Interessante a questo punto sapere quello che accadrà domani quando, con voto palese, dovranno esprimersi sulla fiducia a Berlusconi. Magari stavolta qualcuno di loro, contrariamente a come fece in occasione della rinuncia al vitalizio, deciderà di prendere il coraggio a quattro mani e di pensare con la propria testa, senza accodarsi al suo Partito. Se sarà uno dei nostri lo eleveremo ad eroe per aver votato a testa alta. Intenzionati a non perdere quella poltrona sulla quale vuole continuare a difendere i diritti degli italiani e marchigiani in particolare… o per non tornarsene a casa dopo soli tre anni con il grande pericolo di non essere più rieletti.
E sì, perché uno dei motivi per non ri-votarli potrebbe essere que voto “contrario” quando gli si chiese di rinunciare, per il bene comune, ad un vitalizio economico che, di fronte a quanto potrebbero perdere domani, sarebbe stato un granello di sabbia. Su Agostini, Ceroni, Ciccanti fateci vedere chi siete.
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Tutti bravi a parlare, fare comizi, dire di essere i paladini per attrarre i votanti. Poi quando si tratta dei fatti, prendono la colla e la passano sulla poltrona con tutti i mezzi che hanno. La fiducia verso di loro, di qualsiasi colore, è pari a zero. E’ proprio un peccato non esercitare il proprio diritto/dovere al voto ai tempi d’oggi: ogni schieramento viene accumunato dalla voglia di vivere sulle spalle degli italiani…fa passare proprio la voglia..
Che schifo , prima si scannano per un voto in piu’ o in meno sulla fiducia, poi quando gli tocchi le tasche tutti uniti e compatti .
Se questa è la democrazia preferisco la dittatura militare.
il primo che mi si accosta con un “santino” per le prossime comunali lo mando a quel paese, lui e chi lo ha incaricato di distribuirli.
MI ASTENGO DAL VOTO