a causa di un problema tecnico la diretta si svolge in audio. Sarà poi disponibile la registrazione a partire dall’intervento di Lina Lazzari

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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “L’iter è ancora lungo, non abbiamo di fronte dei termini perentori, Gas Plus deve ancora acquisire tante autorizzazioni”. Stoccaggio sotterraneo di gas sotto alla città, dalla commissione Ambiente tenutasi in Comune arrivano pareri tecnici e rassicurazioni sulla fase di partecipazione civica prima delle creazione di un sito di stoccaggio sotterraneo di metano che con i suoi 500 milioni di metri cubi di capienza all’interno di un giacimento esaurito rappresenterebbe il 5% del potenziale di stoccaggio italiano.
Assenti all’incontro tutti i consiglieri comunali del Pdl che hanno anche ruoli in Provincia (i due assessori provinciali Bruno Gabrielli e Pasqualino Piunti, i consiglieri provinciali Giovanni Poli e Andrea Assenti. Presente invece Luca Vignoli, che non ha ruoli politici in Provincia). La Provincia, come il Comune, era a conoscenza della concessione assegnata a Gas Plus dal 4 agosto scorso. Dai due enti, fino a una settimana fa, neanche una parola sul progetto. Il Comune sta uscendo dal silenzio, la Provincia no.
Di seguito la trascrizione in tempo reale (ci scusiamo per eventuali errori di battitura) degli interventi tenuti in commissione consiliare durante la sua prima fase, quella nella quale per problemi tecnici non ci è stato possibile offrirvi lo streaming. Per la parte successiva, vai sopra nel player streaming

Pietro D’Angelo (presidente della Riserva naturale della Sentina): “Noi come Riserva abbiamo presentato osservazioni perché la parte superficiale del deposito si trova vicino a dei siti protetti della specie Natura 2000. Il 23 settembre, e il dirigente del Comune Germano Polidori ce lo può confermare, ci hanno illustrato il progetto ad Ancona. Diciamo che è un serbatoio naturale, metano pompato in cavità porose, ho chiesto perché si è fatto questo intervento e se ci sono altri siti del genere in regione, e hanno detto di no perché non adatti perché troppo piccoli ….Qui si prestava di più, Si è parlato di ossido di azoto, di rumore, numeri assoluti potrebbero mettere paura, era zona giá deteriorata, il vicino deposito di rifiuti de La Piattaforma Ecologica, l’autostrada, ci siamo poi lasciati dicendo che è un intervento che può provocare facili strumentalizzazioni politiche, l’ho detto io, soprattutto sotto elezioni, un’opposizione attenta non si fa sfuggire una occasione del genere, quindi è indispensabile che prima di andare avanti sia coinvolta la collettività, e la conferenza dei servizi si è conclusa con l’impegno di indire una assemblea pubblica per informare la gente, non è stato nascosto nulla. Ma io – prosegue D’Angelo – non volevo e non potevo sostituirmi alla amministrazione comunale, ho fatto quello che dovevo fare, mi hanno parlato dell’impatto sulla Riserva, poi ho convocato le tre associazioni che compongono l’organo consultivo della Riserva, Legambiente, Lipu e Associazione Sentina. Poi ho convocato il comitato di indirizzo, dicendo che è opportuno che noi avessimo fornito le osservazioni entro il trenta novembre”.
“Le osservazioni sono state : forti dubbi su compatibilità con area protetta, per inquinamento da rumore…. Per possibile inquinamento acque fosso collettore, perché gas va poi depurato, serve acqua, forse ci saranno forti rumori durante gli scavi dei pozzi, emissioni polveri e ossidi di azoto”.
D’Angelo sottolinea con forza: “Non è ancora stato deciso alcunché, è solo un iter ai primi passi, per ora abbiamo chiesto alla Regione approfondimenti su situazioni analoghe e non ci sono termini perentori, la normativa europea dice che questi insediamenti passano solo se c’è l’ok della popolazione, nessuno può costringere, voglio tranquillizzare la gente”.

Il dirigente del settore Urbanistica del Comune, Germano Polidori: “Nella conferenza dei servizi del 23 settembre ci fu detto che osservazioni o chiarimenti erano da richiedere entro il 15 ottobre, ma entro quella data nessuno degli enti partecipanti ha chiesto nulla. Parlo del Comune di Monteprandone, della Provincia di Ascoli, l’Arpam, il Corpo Forestale, due sovrintendenze al paesaggio e ai beni archeologici, l’Autorità di bacino. Di recente abbiamo ricevuto una comunicazione dalla Regione che ci girava una comunicazione fatta dalla ditta Gas Plus Storage, diceva che per loro l’assemblea pubblica di presentazione del progetto va bene farla intorno a metà gennaio, quando potranno dare ancora maggiori approfondimenti. È la dimostrazione che la procedura in Regione (che è solo una parte della valutazione di impatto ambientale) non ha termini perentori…. Il progetto è complesso e non ci sono termini perentori per la conclusione del procedimento, Gas Plus quindi ha chiesto di posticipare dopo Natale per fare una presentazione adeguata”.
L’assessore comunale all’Ambiente Paolo Canducci: ” Mi resta un dubbio, ingegner Polidori, la Via è una procedura ministeriale… Che tipo di incidenza possono avere gli enti locali in questa procedura?”

Polidori: “Il 10 settembre il ministero dell’Ambiente ci ha segnalato l’inizio della procedura di Via….. Prime verifiche preliminari positive… Ministero pure dice che la procedura è aperta… Tutto fa parte di un procedimento studiato dalla legge per dare possibilità agli enti locali di partecipare…Ci sono moltissime autorizzazioni da prendere, unica finora è stata la concessione di stoccaggio, da bando ministeriale. Non è escluso che la Via vada bene, ma poi si potrebbe bloccare la pratica in seno alla valutazione sui rischi rilevanti in base al cosiddetto decreto Seveso”.

Giuseppe Cappelli (presidente commissione Ambiente Comune San Benedetto): ” Ci sono severe procedure, c’è da dire che si parla di energia, il motore del mondo, la nostra provincia geologicamente è fatta di sedimenti, no rocce vulcaniche, terreno che si è prestato alla formazione di giacimenti, per due chilometri sotto i piedi troviamo solo argilla, a formare una sorta di cupola, è perfetta trappola petrolifera su terreni calcarei che sono porosi….Quindi non ci sono rischi di esplosioni….Questo tipo di stoccaggio nelle viscere della terra è qualcosa di previsto da piano energetico, nella pianura padana si fa da anni..In superficie la estensione del vecchio giacimento è vasta, quasi 90 km, a due tre chilometri di profondità
Non c’è ancora delimitazione esatta….Dal sito di Nomisma energia ho letto una sorta di classifica, hanno preso dodici siti, assegnato rating su dodici livelli e il sito di stoccaggio di San Benedetto è etichettato come CCmeno (quindi c’è molto tempo a disposizione per discuterne, non è di immediata realizzazione)”.

Luca Vignoli, consigliere comunale del Pdl: “Come mai non ci avete relazionato finora? A chi spetta il cambio di destinazione dell’area da agricola a produttiva? Quali compensazioni economiche avrà il Comune e i suoi cittadini?

Lina Lazzari, consigliere comunale del Pd: “Pongo domande simili a quelle di Vignoli. Dobbiamo chiedere tutte le assicurazioni possibili e immaginabili.
Come incide sul piano particolareggiato delle zone produttive che si sta facendo proprio per quell’area? Quella zona agricola è stata considerata standard, come incide questo deposito?” ….

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