Dal numero 849 di Riviera Oggi

Prima di parlare conta fino a dieci, consiglia un detto. Per evitare di agire di istinto e di pronunciare frasi delle quali successivamente potremmo immediatamente pentirci. Poi però capita che qualcuno utilizzi e rielabori tale aforisma a modo suo, magari prolungando i secondi, facendoli diventare giorni o addirittura mesi. Qualcuno come l’amministrazione comunale acquavivana, coerente nel suo silenzio tombale e assente da tempo immemore agli occhi dei residenti.

Una storia trita e ritrita che rispolveriamo per l’ennesima volta e sulla quale la maggioranza non intende mettere la parola fine. Anzi, sembra quasi sfidarci, come in un gioco sapientemente ideato ed orchestrato, dove si utilizza la tecnica dello sfinimento per demolire l’interlocutore. Sperare che allenti l’osso mandandolo all’esasperazione, costringendolo così a cambiare obiettivo. Ma noi non molliamo. Per principio, per tigna e per quella sorta di orgoglio che qualsiasi testata giornalistica dovrebbe rivendicare.

Da oltre un anno la stampa locale fatica ad ottenere anche un risicatissimo colloquio con i protagonisti della vita politica cittadina. E non importa quale sia l’argomento sul tavolo: l’esito è sempre lo stesso. Tranne rare eccezioni ovviamente, dato che per promuovere la riasfaltatura di strade, l’apertura del nuovo sito web municipale o la foto col campione di rugby di turno Riviera Oggi si sia sempre rivelata utile.

L’apice dell’assurdo lo si è raggiunto nell’ottobre scorso col riequilibrio di Bilancio. Qualsiasi Comune avrebbe ruggito dinanzi ad un’accusa di dissesto. Qualsiasi Comune avrebbe preteso un immediato diritto di replica per tranquillizzare gli abitanti. Qualsiasi Comune che non sia la Fortezza, dove invece si manda avanti un incolpevole responsabile dell’ufficio ragioneria per pararsi le spalle.

Riferimento alla funzionaria Rosetta Maggiore, messa in mezzo in una storia nella quale non avrebbe voluto assolutamente comparire. “Spiegherà tutto lei, non spetta ai politici affrontare temi tecnici”, tagliarono corto il sindaco e l’assessore alle Finanze Andrea Infriccioli. Peccato solamente che la Maggiore avesse già parlato in consiglio comunale e non avesse concordato alcuna intervista coi cronisti. Né avesse intenzione di farla.

Un modo per scansare l’ostacolo? Come per il caso-Albula. All’ultima assise del 4 novembre (dei consigli comunali in programma noi puntualmente non veniamo avvertiti; un caso?) il progetto di risistemazione del torrente è passato esclusivamente grazie al buon cuore del centrosinistra, che ha garantito il numero legale “per non vanificare il lavoro durato due anni e che aspettava solo l’approvazione definitiva”. A mancare tra le fila della maggioranza proprio Andrea Infriccioli, al contempo pure assessore all’Urbanistica che, chiamato in causa, puntualmente non ha risposto. Il solito copione.