Clicca sull’eccellente video realizzato da Maria Josè Fernandez Moreno sullo stoccaggio di gas. Sulla destra.
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Giovanni Gaspari mette le mani avanti e replica seccamente alle aspre critiche mosse da Rifondazione Comunista in merito alla mancata comunicazione da parte del Comune sul mega-impianto di stoccaggio di gas metano che dovrebbe sorgere nel quartiere Agraria a tremila metri di profondità. “Non spetta al Comune effettuare le illustrazioni – sbotta il sindaco – noi abbiamo solo il compito di mettere a disposizione un luogo dove permettere ai tecnici della Regione di esporre il progetto”.
Solo allora l’amministrazione comunale dirà la propria, valutando il progetto in base alle condizioni ambientale e di sicurezza che verranno presentate: “Dovranno essere garantite al 110 per cento, altrimenti sarò io il primo ad aderire ad un comitato di protesta. Qualora le argomentazioni non ci convincessero ci opporremmo; nessuno sarà padrone a casa nostra”.
Resta tuttavia da comprendere per quale motivo il primo cittadino, la Provincia di Ascoli Piceno e gli assessori di riferimento, pur non avendo potere di veto, non abbiano ugualmente informato e pubblicizzato la fase di presentazione delle osservazioni da parte dei portatori di interesse. “Ho fatto ciò che era mio dovere fare – prosegue – quando ci sarà la Conferenza dei Servizi esamineremo il tutto, ma per adesso non comprendo l’oggetto della discussione”.
A smentire parzialmente Gaspari ci pensa però il presidente della Riserva Sentina, Pietro D’Angelo, pronto a confermare come a metà settembre si sia svolta ad Ancona proprio una Conferenza dei Servizi che ha coinvolto tutti gli enti interessati, compreso il dirigente comunale Germano Polidori.
“Il termine per stilare le osservazioni era fissato per il 30 novembre – dichiara D’Angelo – e noi il 26 abbiamo inviato a Palazzo Raffaello un documento dove esprimiamo forti perplessità sulla compatibilità dell’intervento, vista la presenza non lontana di Natura 2000, che include la Zps e la Sic (Zona a Protezione Speciale e Sito di Interesse Comunitario, ndr). Inoltre ci dicevamo preoccupati pure per gli aspetti legati alle emissioni in atmosfera, chiedendo alla Regione di verificare le conseguenze provocate da impianti similari in altre zone”.
Il quesito resta dunque valido: come mai il Comune non ha reso partecipi i cittadini? E soprattutto, perché Gaspari non ha fatto cenno alla stampa di quest’appuntamento?
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Gaspari racconta quello che gli pare senza alcuna trasparenza, mi pare del tutto evidente. Patetico poi il fatto che abbia emanato un comunicato sostanzialmente dandoci ragione a poche ore dalla nostra conferenza stampa, “come se nulla fosse”, cioè come se tutti sapessero di che si trattava. Mi pare evidente che adesso i privati non potranno più fare osservazioni. Gaspari dovrebbe rappresentare il territorio e coinvolgerlo, ma agisce di testa sua arrogandosi il diritto di decidere da solo e per tutti. Nemmeno i suoi stessi consiglieri (mi dispiace definirli così, ma evidentemente sono considerati soltanto come “palette” proprio da Gaspari) erano… Leggi il resto »
Troppo clamore. Stiamo parlando di gas non di scorie nucleari o rifiuti tossici…
chi ha mai detto il contrario? ho forse sollevato problemi tipo tumori, scorie radioattive, pericolo di contagio? ho parlato di rispetto per i cittadini che hanno diritto di sapere quello che accade di fianco (e sotto) casa loro.
Arriveranno anche quelli prossimamente, visto che San Benedetto è stata scelta tra i primi tredici siti ideali per l’ubicazione di una centrale nucleare.
E ci sarà sempre qualcuno pronto a tranquillizzarci e sdrammatizzare…
E ci sarà sempre qualcuno che dirà “facciamoci pagare” come se i soldi risolvessero tutto…
E ci sarà sempre qualcuno che dirà che sarà un’altra grossa occasione per la città…
E’ una falsità messa in giro da certi politici, voce tra l’altro smentita anche dal Corriere della sera. Poi il MISE non ha deciso nulla e dai tempi di Scajola il nucleare è fermo e probabilmente in Italia non si farà più.
Se San Benedetto ospiterà questo giacimento i proventi di questa concessione andranno alla regione. Vediamo se Gaspari sarà capace di riportare questi soldi sul territorio con finanziamenti per infrastrutture o più spesa per la sanità, considerando che dalla Regione ci siamo presi anche il “padulo” della cassa di colmata possiamo ritenerci in Credito nei confronti della Regione. E’ il momento di batter cassa!!!!!!
Concordo. Però stavolta deve essere: PRIMA sganciare moneta POI vedere cammello.
Sicuramente questa è un’altra “GRANDE OCCASIONE” per San Benedetto come la cassa di colmata e la megavariante