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MONTEPRANDONE – Anche quest’anno a Monteprandone celebrazioni in grande stile per la Festa del Patrono, San Giacomo della Marca. Pioggia e freddo non hanno fermato i festeggiamenti, anche se hanno un po’ penalizzano le bancarelle della fiera, non così affollate vuoi anche per i tempi che corrono. Nel settore enogastronomico, a parte i tradizionali cibi d’asporto come frittelle e olive all’ascolana, la fiera dava particolare risalto agli ambulanti provenienti da tutta Italia, con prodotti tipici della loro regione. Tra le specialità in vendita nelle bancarelle, oltre ai noti vini di Offida, vi erano i prodotti tipici abruzzesi, i cannoli e gli arancini siciliani, i salumi piemontesi, la porchetta di Montalto Marche, le lenticchie e i salumi di Norcia.

Gli appuntamenti clou della due giorni sono stati comunque molto seguiti dai cittadini monteprandonesi, anche a testimonianza del forte legame religioso ed affettivo che li unisce al santo. La chiesa “Regina Pacis” di Centobuchi era gremitissima sabato sera per il concerto lirico, nel quale si è esibito il coro del Teatro Ventidio Basso di Ascoli, insieme all’orchestra “Bernstein Symphony” di Atri, diretta dal maestro Fiorangelo Orsini. L’evento è riuscito nel suo intento di proporre musica colta per un vasto pubblico, attento nell’ascolto delle spiegazioni di Tonino Simonetti che introducevano ogni brano, tra cui il celebre “Nessun dorma” di Puccini, “La donna è mobile” di Verdi (eseguito magistralmente dal tenore Mario LeonardI) e l’Intermezzo della “Cavalleria rusticana” di Mascagni.

Altro momento significativo della festa è stato il convegno “Gemma Lucens”, curato del “Centro Studi San Giacomo della Marca”, che è stato un importante incontro tra docenti e studiosi del santo, riuniti per discutere del processo di canonizzazione e della possibilità di digitalizzare i Codici del santo, mettendo in rete tutta la sua biblioteca.

Ma l’evento di spicco della manifestazione è stata l’iniziativa di riunire sotto il nome di San Giacomo quaranta Comuni italiani, ossia i luoghi dove la predicazione del santo ha lasciato segni tangibili. La vita e l’opera del frate superano infatti di gran lunga i confini del luogo natio, toccando molte regioni del Belpaese e persino dell’Europa orientale. Da qui la creazione della “Rete delle Città di San Giacomo”, un circuito costituitosi lo scorso anno che già conta quarantuno città aderenti al protocollo d’intesa. Domenica presso la Sala Consiliare si è svolto l’incontro dei sindaci dei Comuni che hanno effettuato le nuove adesioni: Ancarano, Camerino, Cingoli, Cittareale, Civitella del Tronto, Comunanza, Martinsicuro, Matelica, Porto Sant’Elpidio, Sirolo, Sant’Egidio, Spoleto, Tortoreto, Giulianova, Urbania, San Severino Marche, Urbisaglia, Mantova, Treia, Assisi, Capestrano e Castiglione delle Stiviere.

Dopo la Santa Messa presieduta dal vescovo Gervasio Gestori, dalla chiesa di San Niccolò è partita la maestosa processione diretta verso il santuario di San Giacomo. Per le vie di Monteprandone hanno sfilato le delegazioni delle città della Rete insieme ai rispettivi gonfaloni, alle confraternite religiose, agli sbandieratori e figuranti della Quintana di Ascoli, scanditi dalla banda e dai tamburini di Assisi.