SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Una polemica infinita quella di “Black Out”, che il Popolo della Libertà ha deciso di smorzare definitivamente o addirittura prolungare con la decisione sorprendente di non presentare più la mozione consiliare nel corso della pubblica assise di lunedì sera. I cinque consiglieri firmatari del documento (Gabrielli in primis ed a seguire Piunti, Vignoli, Assenti e Poli), che avevano drasticamente bocciato lo spettacolo teatrale andato in scena al Concordia “per i suoi contenuti diseducativi e blasfemi” hanno infatti abbandonato l’aula, ufficialmente per ragioni legate all’Urbanistica, senza però rientrarvi successivamente.

“Il motivo per cui non sono tornati è oscuro”, commenta critico il sindaco Gaspari, affiancato dall’assessore alla Cultura, Margherita Sorge e dal presidente dell’Amat, Gino Troli: “Si erano mossi con urgenza, contestando una rappresentazione che non avevano visto. Il loro atteggiamento è stato irrispettoso verso la città ed il consiglio comunale; cosa faranno adesso? Facciano chiarezza”.

Eppure, tra mille dubbi un fatto è certo: lo spettacolo scritto da Francesco Tranquilli tornerà in Riviera a marzo, in barba alle proteste e alle accuse che in ogni caso hanno finora riguardato solo la professoressa Sara Torquati: “Rispetto il suo disagio – ammonisce la Sorge – ma avrebbe potuto scrivere una lettera ai giornali o al Comune. Il suo dissenso legittimo è invece diventato pretesto di attacchi politici a questa amministrazione. Quello del Pdl è stato un vero e proprio autogol e una caduta di stile. Spero vivamente che non torni a governare questa città. Rischieremmo l’abolizione di qualsiasi spirito critico con l’introduzione di vergognosi meccanismi di censura. La Provincia ha già provveduto a chiudere i rubinetti, non finanziandoci più manifestazioni come il Festival Ferrè, Scultura Viva, i premi Riviera delle Palme e Bizzarri”. E su “Blackout” l’assoluzione è totale: “E’ il nostro fiore all’occhiello, nato dal lavoro di un sambenedettese e dal progetto dell’Officina Concordia. Nessun insegnante, genitore e studente si è lamentato e persino L’ancora, giornale locale della Diocesi, ha espresso parere positivo”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Troli, tuttavia meno tenero nei confronti della docente ‘ribelle’, colpevole di aver male interpretato o affatto compreso il senso della pièce: “Ha scambiato il fantasma di una prof per la Vergine Maria, non c’è stato alcun vilipendio. Senza dimenticare che si trattava di un noir. La libertà di linguaggio deve essere rispettata. Non avendo assistito allo spettacolo e basandosi sulle valutazioni di un unico soggetto, il Pdl ha preso un’enorme cantonata”.