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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Mai più confronti politici in stile Concordia”. Lo garantisce il comitato ‘Prg a crescita zero’, che ha etichettato come “pietosa parentesi simile alla farsa” l’incontro di martedì scorso presso il teatro sambenedettese.
“Se le modalità rimarranno le stesse ci rifiuteremo di partecipare agli altri appuntamenti che comunque hanno visto scarsissima presenza cittadina”, afferma la componente ‘laica’, cioè non partitica, del movimento, composta da Emidio Girolami, Riego Gambini e Gaspare Crescenzi che per il prossimo dibattito previsto mercoledì sera a Porto d’Ascoli nella parrocchia “Cristo Re” dovrebbero dunque disertare: “Raccoglieremo le firme all’ingresso. Non accetteremo di passare nuovamente per ignoranti, coi minuti contati e senza possibilità di replica”.
I temi di protesta sono sempre gli stessi: rifiuto della cementificazione selvaggia, ma soprattutto un secco no ad una urbanizzazione che San Benedetto secondo loro non riuscirebbe a reggere. “Pure le colline verranno interessate, checché ne dica il sindaco. Vi sembra giusto? Dove sono gli ecologisti, quelli che dicono di amare il territorio? Come fanno a non capire che con la Mega Variante questo territorio subirà solo ulteriori vessazioni?”.
Un attacco a tutto campo che non si placa nemmeno quando sul piatto finiscono progetti come la Grande Opera o la nuova piscina. “Quest’ultima già c’è ed ha appena trent’anni di vita. Non stiamo parlando di un impianto ottocentesco, basterebbe solo evitare l’incuria per renderla maggiormente funzionale. Riguardo alla Fondazione Carisap, più che loro a fare un regalo a noi, saremmo noi a farlo a loro, permettendole di costruire”.
Girolami, conosciuto in città per la sua attività di libraio, rifiuta inoltre il marchio di “marginalità” affibbiato secondo loro al comitato da una parte della stampa locale: “Stiamo realizzando un miracolo, altrochè. Non siamo componenti di partiti politici, siamo persone libere e rappresentiamo il 12% dell’intera comunità”. Una convinzione costituita dalle adesioni arrivate finora e giunte a quota 3033, con la mira dei 4100 nomi globali, necessari per il raggiungimento dell’obiettivo. “Pensiamo di arrivare a termine entro gennaio 2011 ed in trenta giorni il consiglio comunale dovrà esprimersi e indire il Referendum consultivo”.
Una pratica che i contestatori della Megavariante ritengono formale e scontata (“sarebbe illegittimo non votarlo e se ne assumerebbero la responsabilità”), subendo tuttavia l’immediata smentita di Giovanni Gaspari: “Il consiglio si esprimerà come crede. Nulla è automatico, servirà la maggioranza dei consensi”.
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“””Ma Gaspari frena: “Deciderà il Consiglio” “””
ancora non l’avete ancora capito che ha gia’ deciso ????
a questo punto gli incontri con i quartieri sono una doppia farsa
ed una grande presa per ……………. i fondelli .
appena torno a sbt faro’ firmare tutti i parenti a costo di portarli di peso.
sperando che serva a qualcosa…………
Capisco l’esigenza del sindaco di difendere la Megavariante nei confronti dei “referendari”, ma credo che sia un atteggiamento molto rischioso, in caso di sconfitta. Anche perché Canducci dice “non possiamo decidere in 16”, il sindaco dice “decidiamo in 16″…
Caro Pier Paolo,
la cosa che Canducci sopravvaluta è la sua consistenza numerica. Non è affatto detto che i sedici che decideranno comprendano i Verdi; quando ci sono interessi economici così grandi, può succedere di tutto. I Verdi valgono uno. Se si vale uno su trenta, la prova di forza è molto rischiosa per chi vale uno, non per chi vale 15.
Mettiamola così, bisogna raccogliere 5.000 firme, 5.000 mi sembra un numero congruo, non ci dormirò la notte, cerchiamo volontari, bisogna lottare per una possibilità di democrazia ulteriore…
Ho assistito allo scambio di idee tra PP Flammini e Canducci, e mi era sembrata una apertura illuminata….Paolo ti chiedo di tornare su campi ecologisti moderni, lascia questa politica non umana ….
Fare domande scritte per avere risposte tecniche non ha alcun senso, e sicuramente non possono considerarsi un dibattito con la cittadinanza dal quale poi scaturiranno le decisioni. Tutto è stato deciso. Il confronto con la cittadinanza non può essere impostato sule spiegazioni tecniche ma su un concreto dibattito sull’opportunità politica di fare certe scelte a discapito di altre. Mi dispiace che la stampa locale, (unica eccezione questo giornale) abbia accusato il comitato di non aver apportato contributi concreti alla “sedicente” discussione, ma solo polemiche. il giorno dopo l’incontro al Concordia ho rilasciato un’intervista ad un giornale locale in cui entravo… Leggi il resto »
Capisco le critiche sulla questione delle domande scritte, ma attenzione che questo tema rischia di diventare più centrale del resto. E inoltre, l’avevo già scritto prima dell’incontro del Concordia, questo genere di assemblee pubbliche sono di per sè difficili per il confronto: si inizia alle 21,15-21,30, il sindaco per forza di cose parla un’ora o anche più, alle 23 sono tutti cotti. Il dialogo alla pari è cosa buona, ma dopo mezzanotte ci si parla da soli… Perché allora non organizzate voi un incontro? Invitate naturalmente anche il sindaco, o chi volete, lo fate di sabato pomeriggio o mattina. L’importante… Leggi il resto »
penso che sia necessario! giusto per renderci condo della difficolta di questo confronto, vorrei provare qui a porre un quesito, (cosi si chiamano le domande in campo urbanistico), un quesito urbanistico è per natura articolato, non puo mai essere sintetizzato in una sola domanda di poche righe. Entrare nel merito significa necessariamente dilungarsi in tecnicismi pesanti e difficilmente comprensibili dalla cittadinanza. Proviamo a sviluppare organicamente una sola delle tante domande che vorremmo discutere con l’amministrazione: PREMESSA: lo spirito di questo “dialogo competitivo” comunemente detto megavariante, si basa sul principio della PEREQUAZIONE URBANISTICA, principio che negli ultimi anni si sta cercando… Leggi il resto »
Penso che organizzare un incontro per sensibilizzare la sonnacchiosa opinione pubblica sarà un passaggio possibile, intanto la richiesta di un consiglio comunale aperto è certo, penso che Daniel Primtemps, omaggio alla vocazione barricadiera sessantottina, si sta organizzando, speriamo che prima delle feste di farlo, Riego ha proposto una serata musicale e se ci sono artisti, musicisti, attori e poeti se si fanno avanti ne saremo felici, però il contatto diretto, il casa casa, i rapporti veri con le persone sono la più grande occasione per raccogliere le firme….. Scusatemi ma martedì scorso il tempo dedicato alla maxivariante quanto è stato?… Leggi il resto »