Elezioni comunali SBT 2011. Visto che il sindaco in carica ha dato “ufficialmente” il via alla campagna elettorale, ritengo che sia il caso di dare uno sguardo a quanto sta accadendo in una città che sembra essere in fermento ma ancora in segrete stanze. C’è una paura intrinseca di venire alla luce anche se le voci corrono.

A me sinceramente quello che bolle in pentola non piace granchè: ho la vaga impressione che tra i possibili concorrenti a Gaspari e a qualcuno del centro destra c’è, tra possibili liste cosiddette civiche, molta confusione e all’insegna di una mentalità sbagliata. Già il fatto che siano più di una (4-5-6) è abbastanza sconfortante e la cosa mi fa fare brutti pensieri.

Più che correre per diventare sindaco, sembrerebbe che certe persone (o personaggi, fate voi) mirano a trovare una strada trasversale per entrare in Consiglio comunale, quella cioè da “candidato sindaco” che gli permetta di non dipendere da un partito ma di diventare magari ago personale della bilancia con tutti i pericoli che ne conseguono per la comunità sambenedettese. Inimmaginabile infatti che più coalizioni, esterne ai raggruppamenti con sigle nazionali, possano partorire veramente un sindaco.

Anche perchè la presenza di più liste civiche per i motivi che ho appena esposto hanno il significato inverso di quello che dovrebbero avere, convalidano, secondo me, una politica obsoleta e chiusa in se stessa e volta esclusivamente alle poltrone. Quella politica che a parole dicono di condannare. Una lista civica nasce perché non crede al verbo dei Partiti, altrimenti che  ragione avrebbe di esistere?

La cosa mi stuzzica un’idea ed il mezzo che avete sotto i vostri occhi lo permette. Quella di aprire una sezione su queste pagine nella quale ogni cittadino (potenzialmente tutti possono diventare sindaco) possa esprimere in modo sintetico (è questa una regola fondamentale) cosa farebbe lui se diventassi sindaco. La chiamerò (ispirato da Cecco Angioleri,) “Se fossi sindaco…“. Può partecipare anche Giovanni Gaspari (il titolo diventerebbe… se fossi bis-sindaco!), perchè no?

Torno al punto: perchè non formare una lista civica come terzo polo tra persone che non sono in comunione con il modo di fare politica, oggi della giunta Gaspari, prima della giunta Martinelli? Faccio un esempio con nomi che rendono meglio l’idea: Daniele Primavera, Giorgio De Vecchis, (attualmente consiglieri comunali), Gabriele Franceschini, Nazzareno Torquati, Mauro e Marco Calvaresi eccetera, perché non si parlano, gettano una linea politica sulla quale altri 10-15 coraggiosi (meglio se giovani e con specifiche professionali differenti) che la appoggiano, possano contattarli e concordare insieme le modalità necessarie per formare una lista rivolta al popolo e principalmente a quella maggioranza silenziosa (i non votanti che presto avranno la maggioranza assoluta) che ha bisogno come il pane di trasparenza, chiarezza di intenti e di promesse certificate da parte della politica. Questo sì che potrebbe costituire degnamente un terzo polo in grado di competere.

Un pensiero utopico? Utopia significa: una cosa ideale ma irrealizzabile. A me però non sembra che la mia ipotesi di terzo polo sia irrealizzabile ma, al limite, materiale per coraggiosi. Oltre che ideale, perché no?