ASCOLI PICENO – Marcello Dell’Utri, senatore del Pdl, condannato in secondo grado per associazione mafiosa (già patteggiato in precedenza due anni e tre mesi di reclusione per false fatture…). Per il co-fondatore di Forza Italia, braccio destro di Berlusconi, la sentenza della Corte di Appello di Palermo conferma e anzi, in qualche modo aggrava quella di primo grado. Perchè, si legge nella sentenza, “ricorrendo all’amico Gaetano Cinà ed alle sue autorevoli conoscenze e parentele, ha svolto la contestata attività di “mediazione” operando come specifico canale di collegamento tra l’associazione mafiosa cosa nostra, in persona di Stefano Bontate, all’epoca uno dei suoi più autorevoli esponenti, e Silvio Berlusconi, imprenditore milanese in rapida ascesa economica in quella ricca regione“. Eccetera eccetera eccetera.

Un solo approfondimento: “Non è stata acquisita prova certa, nè concretamente apprezzabile, del preteso accordo politico-mafioso stipulato tra Cosa nostra e l’imputato Marcello Dell’Utri“. Quindi non vi sono certezze che Dell’Utri sia stato “prossimo” alla mafia per conto di Silvio Berlusconi. Aspetto che in qualche modo salva Berlusconi ma che lascia a Dell’Utri una condanna a sette anni per associazione mafiosa.

La qual cosa è grave, è pesante per un uomo che siede al Senato, aula per eletti in teoria, per reietti, purtroppo, visti i mala tempora. E ricadendo nel Piceno, già nei giorni scorsi, c’era apparso grave il contrasto tra la venuta di Dell’Utri ad Ascoli, proprio un anno fa, alla presenza del presidente della Provincia Celani e del sindaco di Ascoli Castelli e di “tanti imprenditori” (così riporta l’articolo), al cinema Piceno, per presentare i suoi presunti diari di Mussolini.

E che invece soltanto una settimana fa, organizzato dal Coordinamento Provinciale di Libera, davanti a settecento persone accorse per ascoltare un vero eroe dei nostri tempi, quel don Ciotti che è grande uomo prima di essere un grande sacerdote e vero missionario di Dio, non vi era nessuno. Nè Celani, nè Castelli. E neppure qualcuno del centrosinistra ascolano. O dell’Udc. Vi erano, fortunatamente, altri uomini delle istituzioni, che ogni giorno combattono la malavita anche nel Piceno.

Dell’Utri contestato ad Ascoli elogia Mussolini, da RivieraOggi.it del 27 novembre 2009.

Settecento persone per Don Ciotti. Ma non i politici, del 12 novembre 2010.