SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il consigliere comunale dei Verdi, Andrea Marinucci, difende il valore anti zanzare dell’installazione delle bat box, piccoli rifugi sui pali della luce dentro i quali i pipistrelli (antagonisti naturali dei fastidiosi insetti) potevano rifugiarsi e proteggersi.
Afferma ora Marinucci: “Partendo dal dato scientifico che ogni pipistrello riesce a mangiare fino a 1500 zanzare ogni notte, su proposta del sottoscritto e in collaborazione con l’Università di Firenze, l’assessorato all’Ambiente investì una cifra esigua per posizionare nei punti nevralgici della città (nei pressi di corsi d’acqua, boschi, parchi) i rifugi artificiali per chirotteri chiamati anche “bat-box”. Ha esteso poi la distribuzione (in comodato gratuito) ai cittadini che ne facessero richiesta e l’iniziativa ha avuto un enorme successo visto che le abbiamo terminate nel giro di un mese. Se posizionate secondo manuale (almeno 4 metri d’altezza, orientate a sud-ovest, nei pressi di zone verdi e/o stagni), hanno buone possibilità di essere popolate e una verifica di una bat box installata presso il Campo Sportivo Ciarrocchi in zona Sentina ha dato il suo responso positivo. Non sarà bello da vedere ma la presenza di guano dimostra che i pipistrelli sono stati effettivamente nei rifugi artificiali per ripararsi ed accoppiarsi”.

Una scelta, quella delle Bat Box, che fra i banchi dell’opposizione e sul volto di qualche cittadino aveva anche provocato dei sorrisi. Ma ora, secondo Marinucci, c’è la prova che la loro funzione di rifugio per i pipistrelli si verifica eccome.

Conclude l’esponente dei Verdi: “Nell’estate 2007, poco dopo la loro installazione, ci fu un’interrogazione a risposta scrtta da parte di un consigliere di opposizione per chiedere se l’installazione delle casette per pipistrelli si fosse rivelata efficace. All’epoca risposi che il principio per cui quest’amministrazione ha cercato di aggiungere (e non sostituire) alla tradizionale lotta chimica adulticida delle zanzare, una lotta biologica larvicida (Bacillus thuringiensis israelensis), sperimentato nella Sentina e adulticida (reintroduzione dei competitori naturali in tutto il territorio sambenedettese) era il seguente: invece di continuare ad inseguire la chimera di tossici sempre più potenti, dobbiamo essere consapevoli di avere un formidabile alleato nella natura stessa, e progettare un piano che preveda la massima utilizzazione dei controlli naturali ed il minimo impiego di insetticidi. E’ più saggio optare, in certi casi, per un danno leggero piuttosto che non risentirne alcuno per un certo tempo e poi pagare cara, tutto ad un tratto, quell’effimera immunità, solo per aver perso ogni capacità di resistenza naturale.”