SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nuovo piano regolatore del porto, riordino della zona dei cantieri navali, progetti, belle idee, prospettive di investimenti.
Ma cosa ne pensa la politica locale non di governo? Finora registriamo una sola presa di posizione sui recenti sviluppi, ed è abbastanza critica. La esprime Generazione Italia, il movimento di ispirazione “finiana” rappresentato a San Benedetto dall’ex consigliere comunale di Alleanza Nazionale Benito Rossi.
“Il progetto che investe soprattutto il sud dell’area – afferma Rossi – possiede poche idee e poca consapevolezza delle partite finanziarie e appunto per questi motivi si pone purtroppo poco attuale e poco attraente. La darsena turistica che sostanzialmente risulta essere a ridosso del cuore della città deve essere un riferimento privilegiato, di sviluppo, di attrazione turistica, tanto da poter essere il nuovo centro pulsante accogliendo in essa altre opportunità attrattive”.
Non solo porto turistico, però. Afferma Rossi: “Occorre avere gli occhi puntati sull’attività peschereccia attraverso opportuni investimenti al fine di riconsegnare dignità ad un settore che ha fortemente contribuito alla ricchezza ed alla cultura della città. La pesca, paradossalmente, a San Benedetto ha perso identità imprenditoriale e viene considerata soprattutto un’area museale, solo come storia gloriosa del passato. Per recuperare l’antica dignità ci vogliono idee da condividere con le nuove generazioni, ricerca e regole da rispettare nel contesto lavorativo e progettuale”.
Generazione Italia dunque ritiene importante aprire subito un confronto con la città, con le imprese e con le istituzioni preposte alla programmazione dell’area portuale. “Siamo consapevoli di trattare un argomento dove la qualità e il valore delle aree sono tali da non poter commettere errori di destinazione e da non rischiare di impegnarle inutilmente sulla carta per una intera generazione senza poter ottenere gli obiettivi necessari allo sviluppo”.