dal settimanale Riviera Oggi numero 844

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La passione per la musica è da sempre il tratto che la contraddistingue. Il suo percorso di formazione musicale inizia all’età di dodici anni con lo studio del pianoforte che la porta a frequentare l’Istituto Sieber di Offida dove acquisisce la tecnica vocale, inizialmente con lo studio del canto lirico e, successivamente, attraverso quello moderno che la avvicina poi all’improvvisazione jazz.
Per Paola Narcisi, classe 1983, è però il 2005 l’anno della svolta, il momento in cui entra nella categoria cantanti all’Accademia Internazionale del Jazz di Milano, in cui si esibisce tra la Lombardia e l’Emilia Romagna, proponendo anche il repertorio di Duke Ellington, uno dei pianisti e compositori più importanti della storia del jazz americano.
Insomma, un intenso laboratorio formativo quello della cantante sambenedettese che prosegue con il Master in “Tecniche Internazionali di Canto” all’Università di Musica e Spettacolo a Melito di Napoli (NA) e l’incisione del suo album d’esordio “Qui e ora” dal sound etnico sperimentale che proprio in queste settimane sta promuovendo.
Dall’Istituto Sieber di Offida all’Accademia Internazionale del Jazz di Milano, quanto della tua formazione in queste due scuole c’è nel tuo primo album?
“Oltre alla preparazione base, nel mio album c’è tutto, anche ciò che ho imparato al di fuori del contesto formativo, comprese le mie esperienze lavorative. Il cantautore racconta delle storie, la maggior parte delle quali sono quelle che vive e io, attraverso i brani, racconto la mia vita e le storie che mi hanno segnato. Insomma, chi sono io e chi è Paola”.

Essendo compositrice di testi e musica, ti sei ispirata a uno stile in particolare nella scrittura dei brani?
“No, il mio non è un album che si può identificare in uno stile preciso. Ascoltandolo si evince che non ho adottato uno stile che mi ha condizionato poiché presenta in sé pezzi propri della canzone melodica, del pop rock fino ad arrivare all’etnico sperimentale”.

Ci sono particolari elementi che hai tenuto a mettere in risalto nel corso dei brani?
“Per me la ricerca del suono è fondamentale affinché possa tracciare una mia identità nel variegato panorama musicale contemporaneo”.

In questo periodo sei piuttosto impegnata nella promozione del tuo lavoro, sono previste esibizioni dal vivo?
“La prima sarà in Sicilia il 29, 30 e 31 ottobre prossimo a Palermo (l’articolo è uscito originalmente nel settimanale Riviera Oggi prima di questa pubblicazione online, ndr). Inoltre sono previste serate dal vivo a Milano e anche nella zona del Piceno ma per quanto riguarda queste ultime due tappe, non ci sono ancora date ufficiali”.

Ritieni che l’offerta culturale picena offra sufficiente spazio al tipo di musica che produci?
“Essendo tornata da poco non ho ancora un’idea chiara. Ciò che posso dire è che conosco l’ambito milanese. Ad ogni modo, ritengo ci sia una scarsa propensione per la musica dal vivo, nello specifico per gli artisti emergenti anche se alcuni locali, come il Geko, il Brevevita, il Taloon e la Belle Epoque a Grottammare danno spazio agli artisti locali. Purtroppo oramai funziona tutto con le basi preimpostate, un elemento questo che fa navigare i musicisti in cattive acque”.

Oltre alla promozione del tuo album, sono in cantiere altri progetti?
“In questo momento no, sono molto concentrata sul cd. Certo è che la vena artistica non si ferma mai, sto scrivendo altri pezzi che finiranno sul nuovo album”.

Negli ultimi dieci anni le case discografiche non hanno di certo attraversato un periodo facile per via di Internet. Tale situazione ha provocato difficoltà nella pubblicazione del tuo album?
“Assolutamente si, non ho avuto una casa discografica che ha prodotto il mio disco. “Qui e Ora” è stato un album autoprodotto grazie alla collaborazione di Sergio Capecci, proprietario del Super Suoni, un’etichetta discografica molto piccola di Ascoli Piceno”.

“Qui e ora”, ha un significato particolare il titolo che hai scelto per il tuo disco?
“Ho deciso di chiamarlo così perché mi sono resa conto che spesso si tende a considerare troppo il passato e il futuro senza mai soffermarsi sull’importanza del presente. Tutto avviene nell’istante stesso in cui si vivono le cose”.

La promozione del tuo album si sta svolgendo anche al di fuori del contesto radiofonico?
“Non solo nelle radio ma anche nelle rassegne musicali, nei festival canori, nei locali. Insomma, a 360 gradi, è importante muoversi e farsi conoscere. Mi ritengo una persona alquanto dinamica, mi piace tutto ciò che è arte, dalla scultura alla pittura fino alla cucina e alle arti marziali”.