SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Trasferte vietate, ingressi alle partite limitati ai soli residenti nel comune dove hanno sede le società di calcio (nonostante il bacino d’utenza sia spesso ben più esteso, soprattutto nelle piazze storiche): le società calcistiche marchigiane, colpite negli ultimi tempi da una serie ingiustificata di divieti, alzano la voce e dicono basta. L’ultimo esempio, Jesina-Samb di domenica scorsa, ha provocato la protesta dei tifosi di casa e la reazione nel dopopartita del vicepresidente rossoblu Claudio Bartolomei.

Ora si muove anche la società leoncella, che sul proprio sito ufficiale ha diffuso un comunicato per annunciare un ricorso al Tar per richiedere i danni derivanti dal mancato introito della gara contro la Samb e per comunicare l’adesione all’iniziativa intrapresa dalla Civitanovese: un incontro tra le principali società marchigiane (le più colpite dai divieti: domenica prossima anche in Civitanovese-Jesina l’ingresso sarà limitato ai residenti a Civitanova) per trovare soluzioni condivise da proporre al Ministero degli Interni.

Questo il comunicato diffuso dalla Jesina Calcio:

La Ssd Jesina Calcio annuncia ricorso al Tar per la richiesta dei danni derivati dal mancato introito dell’incasso della partita di domenica scorsa con la Sambenedettese. La società leoncella giudica esagerata, immotivata ed iniqua la decisione di vietare l’accesso allo stadio ai non residenti nel Comune di Jesi. Sono tanti i tifosi che abitano nel comprensorio e che seguono costantemente la Jesina: nei loro confronti è stato commesso un abuso ingiustificabile e intollerabile.

Il ricorso al Tar è anche il segnale chiaro che la Jesina Calcio non ha più intenzione di sottostare a provvedimenti ingiusti che già in passato hanno colpito in maniera indiscriminata i tifosi leoncelli.

A questo proposito la Jesina Calcio conferma la sua adesione all’incontro tra le principali società calcistiche marchigiane di Serie D ed Eccellenza organizzato la settimana prossima dalla Civitanovese Calcio per discutere e cercare soluzioni condivise da presentare al Ministero degli Interni. L’auspicio della società è che unendo le forze in campo si possa trovare una soluzione che garantisca la sicurezza negli stadi senza penalizzare i veri tifosi e gli appassionati di calcio.