SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Dal primo gennaio 2011 i cittadini saranno più liberi. Il ministro dell’Interno Roberto Maroni durante la conferenza stampa tenuta oggi 5 novembre al termine del Consiglio dei ministri, ha annunciato l’abolizione delle norme restrittive previste dal decreto Pisanu in materia di connessione ad Internet senza fili.

Il decreto in questione (convertito poi nella legge n. 155 del 2005) prevede all’articolo sette una serie di adempimenti in carico ai gestori del servizio di connettività pubblica ad Internet: la richiesta di una licenza al Questore, il monitoraggio delle operazioni dell’utente con l’archiviazione dei relativi dati, l’acquisizione di dati anagrafici riportati su un documento di identità.

“Si tratta di forti restrizioni a connettersi liberamente alle reti wi-fi” dice Maroni e, continuando, “vogliamo contemperare l’esigenza di libera diffusione di Internet con quella della sicurezza e dell’antiterrorismo”.

Sembra che il ministro si sia deciso durante un viaggio in Israele a seguito di un confronto con chi di lotta al terrorismo se ne intende. Dunque: “Si può procedere all’abolizioni delle resitrizioni del decreto Pisanu” sentenzia il capo del Viminale.

Dato che la legge del 2005 cesserà di produrre effetti il prossimo 31 dicembre, dal primo gennaio 2011 sarà possibile sperimentare il cambiamento.

I dettagli applicativi, cioè come i gestori dovranno comportarsi, verranno studiati e resi noti da qui alla fine dell’anno. L’unica anticipazione fatta dal ministro riguarda l’eliminazione della registrazione con la fotocopia del documento di riconoscimento.

Non mancano le critiche all’iniziativa governativa. Piero Grasso, procuratore nazionale antimafia, ha manifestato preoccupazione per il buon andamento di certe indagini sui reati compiuti attraverso Internet. Il magistrato ricorda come terroristi, pedofili e mafiosi potrebbero avere mani libere e mimetizzarsi tra gli utenti onesti.

Tra le altre determinazioni varate da Palazzo Chigi si elenca in breve: allontanamento coatto dei comunitari non in regola, misure contro la prostituzione (solo quella in strada pare) e l’accattonaggio, contro la violenza degli stadi, obbligatorietà della carta di identità elettronica anche per i neonati, nomina del consiglio direttivo dell’agenzia per la sicurezza nucleare.