E’ notizia di oggi, venerdì 5 novembre: il sindaco Giovanni Gaspari ha dichiarato che per ora non si farà nulla dell’ipotesi di istituire una zona a traffico limitato nel centro di San Benedetto, limitando la possibilità di parcheggiare solo ai residenti. Una netta retromarcia rispetto a quanto emerso a inizio settimana (clicca qui). Una scelta, quella di Gaspari, che era prevedibile, anche perchè era difficile immaginare un sindaco che a pochi mesi dalle elezioni rischia una “rivolta” per via di una decisione abbastanza “radicale” (non che in passato non sia successo, ma forse la “lezione” è servita). Di seguito, l’articolo apparso sul settimanale Riviera Oggi attualmente in edicola, uscito mercoledì sera, in cui si tracciava un’analisi delle implicazioni del provvedimento. Articolo che ci sembra quanto mai attuale e che quindi vi riproponiamo subito nel nostro giornale online

dal settimanale Riviera Oggi numero 845 in edicola da mercoledì 3 novembre

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Periodica come l’influenza di stagione, torna nel dibattito cittadino l’emergenza traffico. Con il corollario della necessità di ridurre lo smog, di ovviare alla viabilità insostenibile del centro cittadino e della Statale Adriatica, di risolvere lo spinoso tema dei parcheggi.
Mercoledì scorso, mentre andavamo in stampa con questo numero di Riviera Oggi, residenti, commercianti e amministrazione comunale hanno discusso di una nuova proposta di viabilità e traffico: l’istituzione di una Ztl (zona a traffico limitato) con parcheggi solo per residenti, in un quadrilatero tra la Statale 16 ad ovest, via Roma a nord, via Gramsci ad est e via Galilei a sud.

(alla riunione ha partecipato il sindaco Gaspari, che all’indomani ha fatto retromarcia sulla Ztl come anticipiamo all’inizio di questo articolo, ndr)

Il progetto sperimentale sul quale punta l’assessore Settimio Capriotti sembrerebbe far parte di un maxi programma di vivibilità urbana cofinanziato dall’Unione Europea. Certo che l’idea di proporre una decisione così rilevante a pochi mesi dalle elezioni rischia di diventare un boomerang per la giunta Gaspari. I commercianti del centro infatti ne sono tutt’altro che felici. Dalle prime reazioni apparse nel dibattito pubblico, come quella dell’esponente Confcommercio Maria Angellotti, emergono perplessità dovute ai potenziali effetti negativi sugli affari dei negozi del centro. Meno parcheggi, più scomodità per commessi e clienti, con l’incubo più o meno realistico di centinaia e centinaia di metri da compiere con le buste della spesa, per raggiungere la propria auto dal negozio che si è appena lasciati.
Preoccupazioni opinabili.
Negli anni ’70 quando il sindaco Pasqualini decise di chiudere al traffico veicolare il viale Buozzi e la Rotonda Giorgini, per poco non venne crocifisso. Ma la decisione si rivelò giusta per la vivibilità di quello che è diventato il salotto cittadino e tutt’altro che controproducente per gli affari dei commercianti, tanto è che anche la geografia urbana del centro velocizzò la sua trasformazione dalle case marinare alle boutique e ai negozi.
Una città da educare
Con un efficace sistema di parcheggi pubblici gratuiti nelle vicinanze del centro, come in zona Faro o come con il previsto ampliamento del parcheggio di fronte al Mercato Ittico (e altri se ne possono pensare), non deve far paura il fatto di fare qualche centinaio di metri dall’auto al negozio. Appare troppo allarmistica la previsione secondo cui chiudendo il parcheggio ai non residenti si allontanano i consumatori dal centro e li si spinge nei centri commerciali. Sono due tipologie di prodotti diversi. Sono due tipi di venditori diversi, sono due tipi di clienti diversi, o quantomeno sono esigenze di acquisto diverse. Camminare fa bene, e anche i residenti del centro hanno diritto a trovare parcheggi sotto casa loro, come fa chi abita alla Sentina o a Santa Lucia.
I residenti contenti
Scommettiamo che ai residenti l’idea della zona a traffico limitato non dispiacerà affatto? Del resto, il centro di San Benedetto, intendendo anche l’area di viale De Gasperi, nella sua urbanizzazione ha vissuto i parcheggi quasi come inutili orpelli. Tante case, pochi posti auto, pochi garage. Non è giusto dare la possibilità a chi vive in quelle zone di poter tranquillamente trovare un posto auto vicino casa? Mica occorre avere per forza le buste piene di spesa per poter volere una distanza umana fra l’auto e il luogo dove si va.
Il Comune può e deve fare di più
Ma che fine hanno fatto le nuove regole per il trasporto e il carico/scarico delle merci nelle attività commerciali del centro? Due anni fa l’assessore Capriotti annunciò come imminente una revisione delle regole e degli orari nei quali si possono effettuare queste operazioni, per razionalizzare i flussi a livello di orari, non facendoli più coincidere (come invece risultava dagli studi) con gli orari di uscita o di entrata dalle scuole. Lettera morta. Sul fronte del trasporto pubblico c’è stato qualche risultato con la fornitura da parte della Start di autobus a metano, ma le necessità in questo settore sono così ampie che le risposte ancora non sono sufficienti.
Ma che fine hanno fatto le corsie preferenziali per gli autobus? Se ne parlò tanto due anni fa, poi si rinunciò perché si trattava di fare una rivoluzione davvero grande, se non ci si voleva limitare solo a qualche semaforo. Non si ebbe il coraggio di fare una rivoluzione. Ma in tema di traffico, sono proprio le rivoluzioni che servono.
“Dolci” finchè si vuole (ma non troppo, sennò si rimane appesi), graduali ovviamente (anche se come abbiamo visto con viale Buozzi negli anni ’70 spesso i cambi repentini sono impopolari ma efficaci). Possibilmente vanno fatti a inizio mandato, perché a fine mandato l’impopolarità non si coniuga con il gradimento popolare. La pista ciclabile di viale Perazzoli (ehm pardon, viale De Gasperi) docet.
Ztl? Perché no? Ma farla ora rischierebbe di vanificare una scelta positiva con le dinamiche della politica. Figuratevi che fine farebbe la Ztl se Gaspari non dovesse rivincere le elezioni nel 2011.