SAN BENEDETTO DEL TRONTO – L’uomo invisibile non sarà più solo il titolo del celebre romanzo di Herbert George Wells ma diventerà realtà. In un articolo pubblicato il 4 novembre 2010 dalla rivista New journal of physics, il fisico italiano Andrea Di Falco spiega come sia possibile fabbricare un mantello invisibile.

Di Falco lavora oggi come ricercatore presso la scuola di fisica e astronomia dell’Università scozzese di Saint Andrews a Fife, nel dipartimento di Microfotoni e si occupa principalmente di analisi teoretica, progettazione e realizzazione di cristalli fotonici finalizzate alla biomedica e ai metamateriali. Questi ultimi se utilizzati per ricoprire una superficie, sarebbero in grado di neutralizzare la luce visibile o la radiazione di un oggetto nascondendolo di fatto all’osservatore.

In altre parole i metamateriali possono deviare la luce consentendole di riprendere la normale traiettoria una volta superato l’oggetto da nascondere.

Un campo di ricerca che ha subìto una drastica accelerazione dopo il 2005, momento in cui cominciarono a rimbalzare nel mondo scientifico diversi articoli sul tema.

Fino ad ora gli esperimenti effettuati per creare i mantelli magici hanno prodotto degli strati rigidi e invisibili solo a certe lunghezze d’onda, ad esempio ai raggi infrarossi.

Le due grandi novità illustrate da Andrea Di Falco e dai suoi collaboratori stanno nell’aver introdotto da una parte la flessibilità, la deformabilità del metamateriale, dall’altra nell’aver esteso la proprietà invisibile anche alla lunghezza d’onda percepibile dall’occhio nudo.

Quello che un tempo, neanche troppo lontano, era considerato fantascienza oggi si rivela una scoperta quanto mai tangibile. Anche grazie ai cervelli italiani che lavorano all’estero. Purtroppo.