SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Stavolta la Cia non c’entra. A due giorni dalle elezioni di medio termine del prossimo 2 novembre, si scopre che il sito del Presidente degli Usa, Barack Obama, è vulnerabile, cioè offre la possibilità a malintenzionati, chiamiamoli così, di compiere una serie di azioni non previste e non volute, ad esempio far comparire la fotografia di qualcun altro (come nell’esempio qui pubblicato).
Tecnicamente le debolezze pubblicate dal magazine on-line di sicurezza Security-shell sono: cross-site scripting e html injection (cioè possibilità di inserire codice al fine di modificare il contenuto della pagina web visitata) e redirect (poter dirottare il visitatore su altro sito). In questo caso però più che di inefficienza dei servizi di sicurezza o di bravura degli hacker si tratta di grave e recidiva imperizia da parte dei programmatori.
Era già successo in passato con problematiche simili scoperte da ricercatori nel 2008 (quando il visitatore delle pagine dell’aspirante presidente veniva indirizzato verso quelle dell’avversaria Hilary Clinton) e nel 2009 (quando vennero rivelati nomi utenti e password degli utenti del sito).
Al momento in cui si scrive questo articolo (31 ottobre 2010 ore 19:45) nulla è stato corretto. Si comprenderà come qualcuno per l’ennesima volta potrà infuriarsi quando ne verrà a conoscenza.
Presto si spera.
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