FERMO – Rita Evelin, tutto rinviato al 23 novembre. Oggi, 27 ottobre 2010, alla prima udienza sul processo per l’affondamento del motopesca sambenedettese, avvenuto il 26 ottobre 2006, il presidente del Tribunale Ugo Vitali Rosati, ha dovuto rinviare il dibattimento al prossimo 23 novembre (ore 9:30).

Il motivo risiede nel fatto che il Rita Evelin affondò 21 miglia al largo di Porto San Giorgio, quindi in acque internazionali (il limite delle acque nazionali è di 12 miglia): secondo il diritto marittimo il processo deve svolgersi nel luogo dove sono sbarcati il maggior numero di naufraghi. Nel caso in questione, l’unico superstite è il comandante Nicola Guidi (tra l’altro l’unico accusato), sbarcato sempre quel 26 ottobre al porto di San Benedetto (tre invece i decessi: i marittimi Annibali, Gasmi e Luchetti).

Oltre ciò, almeno a quanto dichiara l’avvocato di Guidi Francesco Voltattorni, essendo avvenuto in acque internazionali, il processo deve tenersi nella zona in cui risiede l’imputato, e quindi, anche in questo caso, ad Ascoli e non a Fermo.

“Invito ad approfondire la questione” ha dichiarato in apertura di udienza Vitali Rosati, aggiungendo: “Emergono infatti dei problemi sulla competenza territoriale che non sono stati affrontati preliminarmente”.

Un tema sollevato da RivieraOggi.it già nel 2006, quando il processo fu affidato a Fermo, anche perché il giudice Ruggero Dicuonzo, lo scorso 30 gennaio, si oppose alla tesi di Voltattorni e stabilì che il processo doveva svolgersi al Tribunale di Fermo: ma ora Vitali Rosati chiede una ulteriore verifica proprio su questo aspetto. Un piccolo mistero, questa vicenda della competenza territoriale, che sta ritardando ulteriormente il processo sul grande mistero dell’affondamento del Rita Evelin, in un giornata di mare calmissima del 26 ottobre 2006.