CUPRA MARITTIMA – “Chiediamo lumi sulla vicenda del nuovo Polo Scolastico. Qui tutto tace, il presidente Celani dice che la Provincia di Ascoli non ha più i soldi per il finanziamento, e intanto la scuola attuale non è a norma e assistiamo all’esodo dei nostri ragazzi nelle scuole delle cittadine vicine”. Lo afferma l’ex sindaco di Cupra Giuseppe Torquati, assieme ai consiglieri comunali Basilio Caporossi e Giuseppe Croci della lista di opposizione “Insieme per Cupra”.

“Abbiamo lavorato tantissimo su quel progetto, per dare finalmente a Cupra il nuovo istituto scolastico che si merita. E ora abbiamo la spiacevole impressione che l’amministrazione provinciale e l’attuale amministrazione comunale facciano a gara per stabilire di chi sia la colpa del blocco del progetto”, affermano i tre esponenti politici cuprensi.

Che poi sollevano un’altra questione: “Per quel progetto sono già stati spesi dei soldi pubblici, per gli studi di fattibilità e per gli elaborati tecnici, per le indagini idrogeologiche e archeologiche sul terreno. Fu fatta una variante al piano regolatore. I proprietari dei terreni vicini a dove sarebbe dovuto sorgere il Polo Scolastico sono stati avvisati della possibilità che avrebbero dovuto subire espropri”.

Torquati poi ripercorre l’iter della vicenda, con in mano la delibera di consiglio provinciale numero 3 del 12 marzo 2009 (presidente Massimo Rossi), nella quale Palazzo San Filippo fornisce il proprio semaforo verde alla stipula della convenzione fra il Comune di Cupra e i privati che avrebbero realizzato la scuola con il meccanismo del project financing, pagando le spese non coperte dal finanziamento della Provincia, demolendo l’edificio della vecchia scuola e realizzando delle cubature residenziali per coprire le spese (alla fine l’accordo avrebbe previsto una volumetria realizzabile di 23mila metri cubi).

Un mese prima, il 16 febbraio 2009, venne approvato il bilancio di previsione della Provincia, che prevedeva questi stanziamenti a favore del Polo Scolastico: 400mila euro per il 2009, 600mila euro per il 2010 e 600mila euro per il 2011.

Poi accade però che una delle ditte riunite in associazione temporanea di imprese si ritira dal progetto. E si arriva così ad aprile del 2010, subentra un’altra ditta e se ne discute in consiglio comunale, dove il sindaco D’Annibali affermò che “abbiamo voluto studiare bene la nuova convenzione. con la nuova compagine societaria e migliorarla dove possibile”.