dal settimanale Riviera Oggi numero 841

ASCOLI PICENO – E’ un Piero Celani sempre più convinto che il rilancio del territorio debba passare per il Turismo quello che abbiamo incontrato a palazzo San Filippo in un’ intervista esclusiva rilasciata al settimanale Riviera Oggi, che vi riproponiamo qui dopo alcuni giorni dalla sua uscita in edicola.

Il presidente della Provincia ha ribadito quanto già sostenuto durante la cena conclusiva di “Vivendo il Piceno” e riportato dal nostro quotidiano on-line, e cioè che per parlare di Turismo con T maiuscola c’è l’assoluto bisogno di un coordinamento di tutti gli attori e di tutte le parti coinvolte, sotto la guida di un ente capofila gestito dalla provincia.
Presidente Celani, vuole esporre la sua proposta di un Ente unico che gestisca l’attività di promozione turistica del territorio Provinciale?
“Se la Provincia è un ente di coordinamento di Area Vasta, deve racchiudere in sè tutte le cose del territorio, deve rappresentarlo nella sua interezza. Non possono più esserci tanti enti che provano a fare la stessa cosa. Anche perché in troppi sono naufragati perché non funzionavano, come il Consorzio Turistico Piceno e quello delle Palme. La provincia si propone di creare una struttura unica che raccoglie tutte le potenzialità del territorio partendo dalla valorizzazione delle singole eccellenze”.
I lettori di Rivieraoggi.it hanno espresso il loro parere sull’eventuale ente unico turistico gestito dalla Provincia; molti di essi temono che diventi un carrozzone manovrato dalla politica alla maniera di altri enti consimili non turistici.
“Questo ente dovrà essere snello, snellissimo. Le parti coinvolte, e cioè chi in maniera indipendente si è occupato finora di turismo, potrebbe dare degli indirizzi, ma poi la Provincia coordinerebbe il tutto anche perché ha delle peculiarità che enti privati non hanno. Porto l’esempio del concerto di musica Popolare alla cava di travertino, che ha avuto uno straordinario successo, o quello dei Carmina Burana al porto di San Benedetto, uno spettacolo unico. L’aspetto politico sarà ridotto al minimo; questo per non creare personalismi che darebbero vita a logiche partitiche. Si utilizzeranno tutte le risorse dell’ente, perciò non ci sarebbero ulteriori spese, sarebbe a costo zero”.
Secondo il nostro direttore Nazzareno Perotti sarebbe sempre più indispensabile unire il territorio che va da Acquasanta, ai Sibillini, al mare sotto l’unico nome “Piceno”, a costo anche di escludere le diciture di Ascoli e di San Benedetto, è d’accordo?
“Questo è uno degli aspetti sui quali cercheremo di far maggiormente leva alla fiera del turismo della Bit di Milano. C’è la necessità di creare un Brand unico, in modo da evitare che si faccia confusione. Ascoli è una città meravigliosa e San Benedetto ha la riviera più bella dell’Adriatico. Ma non possiamo più permetterci di partire dalla Riviera delle Palme e poi dire che c’è anche un città storica nell’entroterra o viceversa. Alla Bit promuoveremo tutto il territorio sotto il nome di Piceno. A me piace fare l’esempio di uno scrigno bellissimo dal quale, una volta aperto, escono fuori moltissimi gioielli”.
Com’è il suo rapporto con il centro-sinistra, anche a livello regionale. Crede che potrebbe penalizzare il suo operato e le disturbare le sue scelte?
“Io credo che il centro-sinistra debba fare il “mea culpa” soprattutto per quanto fatto in precedenza qui ad Ascoli a livello provinciale. Noi stiamo portando avanti un progetto che se avessimo potuto disporre delle risorse che c’erano nel 2000 sarebbe molto più ampio. Dico solo che quando c’erano tempi di vacche grasse bisognava fare molto di più. Basta guardare a quello che non è stato fatto con contenziosi risalenti agli anni ottanta, e che ora ci costeranno invece milioni di euro”.
Che idea si è fatto di quello che sta accadendo nel Pdl a livello nazionale, degli scontri tra Fini e Berlusconi? Pensa che la disgregazione del Pdl possa avere ripercussioni a livello locale?
“Nella mia vita politica ho sempre creduto che l’aspetto più importante fosse la coerenza. Io sono entrato da giovane in politica nella Dc, poi sono confluito in Forza Italia e quindi ho appoggiato la nascita del nuovo partito. In riferimento agli screzi interni al Pdl io credo che in corsa non si può tradire un mandato, in questo modo si disorienta l’elettore. Si può dissentire all’interno di una coalizione, poi però si deve fare quello che dice la maggioranza. A fine mandato poi si tirano le somme. A livello locale non ci sono state ripercussioni. Il Pdl provinciale è compatto”.
Veniamo a lei e al suo futuro, qualcuno l’ha criticata sostenendo che pensa più a Roma che alla Provincia. Sono fondate le voci di molti che vedono il suo futuro politico lontano da Ascoli? Che farà Celani in caso di elezioni anticipate?
“Io mi appassiono alle cose che faccio e mi piacerebbe concludere questo mandato per lasciare una mia impronta. Sto dedicando anima e cuore al progetto di rilancio della Provincia, perciò rimango concentrato solo su questo. Se poi dal partito mi chiederanno o proporranno altre cose, le valuterò. Intanto spero che non si vada alle elezioni anticipate”.