TERAMO – Forse è destino che gli animi si accendano sempre un po’ troppo quando si incontrano Samb e Santegidiese: era stato così l’anno scorso in amichevole a San Benedetto, e il copione si è ripetuto anche a Teramo. Poco prima dell’intervallo si fanno cacciare per proteste (a seguito di un fuorigioco non segnalato dal guardalinee, che comunque sembrava passivo) l’allenatore di casa Cappellacci e il numero 3 giallorosso Ferrilli. Quindi, a inizio ripresa, dalla curva rossoblu piovono alcune boccettine di plastica e un fumogeno, provocando le proteste del portierino classe ’92 Di Vincenzo e una breve interruzione della gara. Infine c’è un attimo di paura per il malore della moglie del presidente rossoblu Sergio Spina (portata via per accertamenti, ma sembra che non sia nulla di grave) in seguito agli attacchi verbali rivolti da alcuni tifosi santegidiesi verso lo stesso Spina.

Così racconta quanto successo in tribuna il vicepresidente Claudio Bartolomei: «Alcuni tifosi santegidiesi hanno iniziato ad apostrofarci sull’1-1 dicendo che stavamo rubando, siccome quest’anno non è la prima volta che succede il presidente Spina gli ha risposto ed è nato un diverbio in seguito al quale c’è stato il malore della signora. Pericolo di squalifica del “Riviera” per gli oggetti lanciati in campo dai nostri tifosi? Il timore c’è e sarebbe davvero una beffa rinviare ancora l’inaugurazione del nuovo stadio, ma credo che finirà tutto con una multa». Dipenderà, probabilmente, da cosa avrà scritto sul referto il direttore di gara, che nell’occasione sembra aver perso un po’ la bussola.

Sicuramente amareggiato il mister rossoblu Tiziano Giudici, che nella vittoria, un po’ come tutti, ci credeva davvero: «Per come si era messa, questa era una partita da vincere assolutamente. Abbiamo fatto tutto noi: abbiamo creato le occasioni, siamo andati due volte in vantaggio e abbiamo commesso degli errori decisivi. Però so come funziona il calcio, e quando ho visto loro rimanere in dieci sapevo che il secondo tempo sarebbe stato più difficile del primo. Non si possono subire questi gol, e non mi è piaciuto come abbiamo gestito la palla nel finale di partita, quando dovevamo tenere il risultato».

Giudici rivela un retroscena su Santiago Bianchi: già prima del bel gol su punizione il “gaucho” doveva uscire. «Volevo toglierlo – spiega Giudici – per rinforzare il centrocampo con D’Aniello, dato che temevo le ripartenze della Sant: ho fatto bene a temporeggiare un po’, dato che ha segnato. Sul gol del 2-2 il pallone è stato perso proprio da D’Aniello, ma tenete presente che gli è stato rifilato un pugno in faccia, e poi la nostra difesa si è lasciata sfuggire Amadio». Questo il bicchiere mezzo vuoto, ma c’è anche un bicchiere mezzo pieno secondo il mister rossoblu: «I ragazzi oggi sono delusi perché ci tenevano a vincere, i due punti persi oggi spero ci serviranno di lezione. Comunque manteniamo una certa continuità di risultati restando imbattuti, poi mi è piaciuto il piglio da squadra che vuole vincere, nonostante i gol siano arrivati solo su calci da fermo».

L’allenatore giallorosso Roberto Cappellacci riconosce di aver esagerato nelle proteste per contestare un fuorigioco ai più apparso passivo, ma racconta ai cronisti che la sua è stata quasi una protesta “strategica”: «Ho visto come si era messa la partita, queste sono gare dove serve carattere e non volevo che il direttore di gara iniziasse a prendere decisioni ai nostri danni: diciamo che mi sono “sacrificato” per la squadra, anche se avrei preferito che Ferrilli non mi avesse seguito nella protesta, facendoci rimanere in dieci. Però abbiamo lottato bene pur avendo poche occasioni, abbiamo concesso pochi spazi e poi abbiamo colpito sfruttando le ingenuità della Samb: bravi noi a crederci fino alla fine. Le nostre ambizioni? Sicuramente la Sant può fare un buon campionato, anche se non siamo all’altezza delle corazzate del girone».

Grande gioia per Santiago Bianchi, finalmente a segno con uno splendido gol su punizione, ma la gioia è naturalmente un po’ offuscata dalla vittoria mancata: «Per noi è un buon punto ottenuto sul sintetico, terreno al quale non siamo abituati, ma in 11 contro 10 era certamente meglio vincere. Credo che abbiamo giocato meglio di loro, creando diverse occasioni da gol, poi sul 2-1 ci siamo rilassati troppo. Però meglio fare errori a questo punto del torneo che nelle fasi più calde, cercheremo di lavorare di più e migliorare. La punizione? Giorgio Di Vicino mi ha detto di tirarla, ho già fatto in passato gol così e in allenamento ci provo sempre».

Infine c’è spazio per il rammarico del capitano Marco Ogliari, oggi riportato in difesa per via della squalifica di Eddy Mengo e a segno su rigore: «In partite come queste il difficile è sbloccare il risultato, noi ci siamo riusciti due volte e altrettante ci siamo fatti rimontare. Il rammarico più grande è per il secondo gol, dove comunque c’era un fallo evidente. Abbiamo fatto una buona partita contro una Santegidiese che comunque non ha rubato nulla e che per me è una delle migliori squadre del campionato». Ogliari, come mister Giudici, cerca comunque di trovare il punto da cui ripartire dopo questa amarezza: «La partita di oggi ci deve essere d’insegnamento, se siamo intelligenti ne dovremo far tesoro. Comunque il fatto di essere ancora imbattuti ci dimostra che siamo sulla strada giusta, anche se c’è ancora tanto da lavorare».