ASCOLI PICENO – «Mentre si sono persi nel nostro territorio più di cinque mila posti di lavoro negli ultimi due anni, e la disoccupazione avanza ancora, il piceno e la sua classe dirigente, hanno fatto sfumare la possibilità di novanta milioni di euro di investimenti industriali privati, nel caso della Centrale di cogenerazione del Marino del Tronto». A parlare è il leader dell’Unione sindacale di base Andrea Quaglietti, alla luce di quanto sta avvenendo nel comprensorio industriale della vallata.

«Mentre ci si lamenta che gli imprenditori vadano via – continua Quaglietti –  e alcuni amministratori  piangono anche pubblicamente per i licenziamenti, qui ci si lascia scappare una società come la SEA che non solo avrebbe investito 80 milioni di euro per la centrale di cogenerazione a servizio della cartiera Ahlstrom – in conformità alle norme ambientali – ma avrebbe realizzato anche opere pubbliche a compensazione del suo intervento, sia a favore del comune di Ascoli che dei comuni della vallata». Tale manovra, sempre secondo Quaglietti, avrebbe salvato duecento posti di lavoro, e la SEA avrebbe messo a disposizione anche il vapore prodotto alle aziende locali.

«E’ qualcosa di incredibile quello che è successo – continua il sindacalista –  con gli enti locali e l’associazione degli  industriali che sono stati a guardare,  anzi in alcuni casi mi è sembrato che ostacolassero non solo l’investimento esterno, ma anche le trattative per l’acquisto della cartiera. Risultato: la società milanese ha dirottato le sue risorse in altri lidi, in provincia di Pistoia, dove tutti gli enti e le associazioni di categoria, ottenute le garanzie giuste, hanno fatto ponti d’oro per una collaborazione».

Quaglietti inoltre, chiede chiarezza  sui i promessi fondi di settantadue milioni di stanziamenti governativi, a favore di Carbon e Manuli, annunciati in campagna elettorale e mai arrivati.«La classe dirigente della città di Ascoli e del comprensorio è incompetente e incapace di gestire i problemi dello sviluppo e se ne deve andare».