SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Ammette i disagi del nuovo servizio di prenotazione visite mediche regionale, e il fatto che una partenza graduale sarebbe stata preferibile, assicura che ora tutto andrà meglio e rincuora i farmacisti che protestano.
Carmine Ruta, dirigente del Servizio Salute della Regione e quindi massimo manager della sanità pubblica marchigiana, venerdì sera ha tenuto presso l’ospedale civile una sorta di ibrido fra una conferenza stampa e una assemblea sindacale di confronto con i farmacisti della zona 12 Asur.

E’ così emerso un dato presumibilmente inedito, cioè che per la sperimentazione Farmacup attiva dal 2007 i farmacisti di San Benedetto e dintorni pare proprio che abbiano ricevuto pacche sulle spalle dalla Regione e niente più. Assicurano alcuni di loro: “Non ci hanno dato neanche i rimborsi per la carta o i toner delle stampanti”. Ricordiamo che in base all’accordo fra Federfarma e Asur 12 una trentina di farmacie dei dintorni sambenedettesi ha permesso di prenotare dai propri banconi le visite specialistiche mediche, evitando di recarsi al Cup ospedaliero.

Possibile che i farmacisti hanno ricevuto solo pacche (gratuite) sulle spalle? Possibile, se tanto Ruta quanto il rappresentante provinciale di Federfarma Pasquale D’Avella affermano che “la Regione ha sempre riconosciuto che ci sono risorse da integrare per assolvere il compito, ci vogliono risorse tecniche ed economiche considerando che per fare una prenotazione il farmacista o un suo dipendente deve impiegare circa 5 minuti per ogni prenotazione. Sono esigenze ricevute nell’ultimo protocollo d’intesa – spiega Ruta – e ci incontreremo alla fine della sperimentazione per valutare le risorse che coprono le spese dei farmacisti e dar loro una risposta”.
Sui tanti problemi di questo primo periodo sperimentale del Cup unico regionale, Ruta ha parlato di “rinnovamento pur problematico ma che ci porterà all’avanguardia nel sistema sanitario nazionale. Il processo è complicato, passare da una gestione di zona delle agende a una gestione regionale prevede capacità direzionali più complesse, ma ci permetterà di abbassare le liste di attesa. Farmacie e medici di famiglia nuovi nodi di questa rete. Mi dispiace, e mi sorprende, che non si parli mai delle cose belle, del fatto che siamo una delle Regioni di riferimento assieme a Lombardia, Veneto, Toscana ed Emilia Romagna, per fare da benchmark all’interno del federalismo”