SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sequestro di persona e violenza sessuale in concorso continuata. E’ con questa accusa che lunedì all’alba verso le ore 5 sono stati arrestati due marocchini entrambi pregiudicati: Z.B. 29enne senza fissa dimora con base ad Ascoli con il divieto di soggiornare a San Benedetto per precedenti reati e I.H., 26 anni anche lui senza fissa dimora con base a Martinsicuro.

I fatti. Una ragazza marocchina di 28 anni è venuta a San Benedetto alcuni giorni fa per far visita alla sorella. Qui, viene contattata dai due che riescono a fare amicizia e la portano in un appartamento abbandonato situato in via della Liberazione, sulla SS16, nei pressi del McDonald.

Una volta dentro viene legata e tenuta sotto sequestro per una settimana durante le quali è oggetto da parte dei due di ripetute violenze sia fisiche che sessuali con l’intento di fiaccarne la resistenza ed indurla alla prostituzione.

La ragazza, approfittando di un momento di distrazione dei suoi aguzzini riesce a liberarsi dalla prigionia e scappa dalla sorella alla quale racconta tutto l’accaduto. A questo punto il cognato decide di avere un incontro con i due per avere un chiarimento dell’accaduto.

Nella giornata di domenica 26 settembre, verso le ore 17,30, i tre si incontrano al porto con i sequestratori. Dalle parole si passa subito ai fatti e i due pregiudicati estraggono entrambi dei coltelli. Alla minaccia il cognato della vittima risponde tirando fuori una chiave che si usa per sbullonare le gomme delle automobili e si difende rompendo il braccio a I.H.

Sul posto arrivano l’unità radiomobile dei Carabinieri e una ambulanza del 118 che porta il ferito al Pronto Soccorso dove gli viene riscontrato la rottura del braccio ed una prognosi di 30 giorni.

Al nosocomio si reca anche la ragazza per farsi medicare dalle percosse e dalle violenze sessuali ricevute. A questo punto interviene il complice rimasto che si reca sul posto per intimidire la giovane donna e cercare di impedirgli di rivelare l’accaduto.

La donna però riesce a telefonare ai Carabinieri che per la seconda volta intervengono, questa volta all’Ospedale mentre Z.B. si dà alla fuga. Dopo questa ennesima minaccia la ragazza decide di raccontare tutto ai Carabinieri nei più minimi dettagli.

Poco dopo Z.B. viene fermato dalla pattuglia degli uomini dell’Arma in piazza Garibaldi e portato in caserma. Qui, dopo gli accertamenti e le verifiche si ritiene la versione della ragazza probante e per i due, con numerosi precedenti penali, scattano le manette e vengono trasferiti al carcere di Marino del Tronto  a disposizione del P.M. di turno Ettore Picardi.