ASCOLI PICENO – Nonostante il numero massimo dei partecipanti era di ben 40, di richieste di adesione al corso per badanti organizzato dalla Confraternita di Misericordia di Ascoli ne sono arrivate ben oltre il doppio. Un numero così grande di richieste che ha superato ogni più rosea previsione dell’Associazione e che ha ingenerato anche un vivo entusiasmo nei docenti.
«Così tante richieste – ha affermato Ignazio Buonopane, segretario generale della Misericoridia – se da un lato ci hanno gratificato in merito alla bontà della nostra iniziativa, purtroppo dall’altro sono un chiaro sintomo della grande domanda di attenzione sul sociale soprattutto per una delle fasce più deboli della popolazione come quella degli anziani. Circa il 60% dei partecipanti sono uomini e donne di nazionalità italiana che vedono in questo corso anche una professionalità professionale che magari qualche anno fa nemmeno prendevano in considerazione».
Sotto la direzione didattica della dottoressa Donatella Petritola, neurologa assistente presso la Clinica San Giuseppe, il corso, che ha sede presso l’Aula magna dell’Ospedale di Ascoli, è tenuto da valenti insegnanti, come il dottor Mario Pedrazzoli, direttore della centrale operativa provinciale di Ascoli e Fermo nonché del 118, la dottoressa Rosanna Vagnoni, psicologa e psicoterapeuta, la dottoressa Elisa Albertini, infermiera professionale presso l’Adi di Ascoli Piceno.
«Quello delle badanti – conclude Ignazio Buonopane – è un problema molto sentito ad Ascoli e le esigenze di assistenza agli anziani è molto alta. Riteniamo che ci sia una grande assenza delle istituzioni pubbliche, in particolari quelle comunali e provinciali, non vogliamo e non possiamo sostituirci alle competenze dei pubblici amministratori, ma non ci stancheremo di denunciare la loro assenza e ignoranza, sollecitandoli ai loro doveri istituzionali. Non è più ammissibile che certe associazioni continuino a fare orecchie da mercante di fronte alla richiesta d’aiuto dei cittadini e di associazioni come la nostra che li rappresentano e che non cercano un aiuto economico ma magari solo di carattere logistico e assistenziale»