SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Se Atene piange, Sparta non ride e mentre nel centrosinistra non sono in pochi a storcere il naso per la quasi certa ricandidatura di Giovanni Gaspari alle prossime elezioni comunali, nel Popolo della Libertà scoppia il caso del Punto Pdl.

Inaugurato appena due giorni fa, il movimento berlusconiano (tra i cui aderenti spicca anche Vincenzo Amato) pur non proponendosi come corrente di disturbo all’interno del partito, ha comunque irritato il coordinatore provinciale Luigi Citeroni, che si è lanciato in immediate precisazioni: “Non esiste ancora alcun Punto Pdl di San Benedetto”, si legge in un comunicato. “Il richiamato articolo 50 dello statuto prevede la ratifica da parte del coordinamento provinciale. Ratifica che al momento non c’è”.

C’è poi spazio per un’ulteriore puntualizzazione, probabilmente la più stizzita: “Riguardo alle attribuzioni che lo stesso statuto fa alle associazioni Punto Pdl, preciso che queste sono solo di attività informativa e non politica esterna, perché la rappresentanza politica del movimento sul territorio spetta comunque agli organi regionali, provinciali e comunali. Non poteva essere diversamente visto che in caso contrario le sorti politiche di un partito come il nostro, che conta solo a San Benedetto 12.500 elettori sarebbero alla balia di una qualsiasi associazione, forse con appena 30 iscritti, di cui magari la metà fuori comune”.

La corsa alla ricerca al candidato può dunque partire. Non senza tensioni.