dal settimanale Riviera Oggi 838

CUPRA MARITTIMA – Un’idea, tutto parte da questo e da un gruppo parrocchiale che molti anni fa si attivò per dare vita ad un progetto con i giovani per i giovani.
La proposta di avere a Cupra Marittima un luogo denominato “Consulta giovanile” venne a Saula Lanciotti e ad altri suoi coetanei coinvolti in attività parrocchiali durante un corso di formazione del Centro Sportivo Italiano per operatori di strada a sostegno dei ragazzi in difficoltà.
Con una delegazione giovanile, della quale faceva parte anche l’attuale consigliere comunale Franco Veccia, proposero all’allora sindaco Giuseppe Torquati il progetto di attuazione di un organo consultivo dell’amministrazione comunale facendo da intermediario per le problematiche giovanili.
Proposta che prese concretezza lasciando spazio a chiunque avesse voluto collaborare e crescere l’idea di un polo aggregativo senza etichette e strumentalizzazioni dove il giovane svolge e attinge informazioni e ruoli.
Così nacque la Consulta che resiste alle intemperie del tempo e alle sue difficoltà.
Abbiamo così incontrato Giacomo Mora, attuale presidente della Consulta giovanile di Cupra Marittima e gli abbiamo fatto alcune domande per conoscere meglio il suo ruolo e la sua attività.
Cos’è la Consulta? E’ la prima domanda che gli facciamo e alla quale il giovane ventitreenne ci risponde con un sorriso.
“Diverse volte mi hanno fatto questa domanda e ho dato risposte diverse, come diverse sono le difficoltà che si incontrano strada facendo, oggi posso dire che questa è un’aggregazione dove si cerca di dare spazio ai giovani alle loro proposte, alla loro fantasia che raccoglie bambini e ragazzi ognuno con la propria realtà. Un megafono per far sentire la propria voce, per esporre le proprie esigenze e le proprie idee. Per non correre il rischio di lasciare inascoltate le voci delle ultime generazioni. Dove possa esserci crescita partendo dai più piccini sino ai nostri diciassettenni e oltre”.
Pensiamo sia doveroso chiedere come mai si sia trovato alla presidenza della Consulta e se il ruolo gli fosse stato proposto: “Il tutto è iniziato per gioco partecipando all’invito come altri giovani del mio paese, poi partecipando alle riunioni mi sono appassionato al progetto e ne sono rimasto coinvolto anche perché avevo con me giovani motivati a cambiare le cose”.
Come concili i tuoi impegni con il sociale, con la tua vita privata?: “Studio belle arti all’università di Macerata, sono ad un esame dalla laurea e sarò un grafico per animazioni in 3 D, amo disegnare e mi sono appassionato se pur tardi alle arti marziali. Il karate è la mia passione e dopo i miei genitori è la cosa che amo di più mi ha aiutato nella crescita e nonostante da piccolo abbia militato nel calcio, il Karate mi ha dato molto di più. Oltre ad essere una disciplina sportiva insegna il rispetto per l’avversario e presto conseguirò la cintura nera. Molto tempo lo impiego alla Consulta il tutto concilia con la passione che ho per le cose”.
Prova a descrivere Giacomo Mora: “Non saprei che dire di me, penso che non mi conosco poi molto, esploro il nuovo, nelle cose ci metto l’anima, infatti il mio unico timore nel diventare presidente era l’irruenza del mio carattere, la passione che ci metto quando mi prefiggo una meta il calore nell’esporre gli ideali nei quali credo e che a volte temo di non gestire specie nel rapporto con gli altri giovani tale è il mio entusiasmo nell’agire. Sento anche l’esigenza di non essere preso come modello poiché se pur ci rimetto la faccia per difendere i miei ragazzi a spada tratta, non amo poi essere esposto come eroe amo la discrezione e non il merito”.
Come vedi il tuo futuro?: “Non penso al futuro …. esploro per ora il nuovo, così, come viene, la mia è una filosofia fatalista poiché nulla è per sempre e tutto muta nel tempo specie con eventuali ostacoli che si possono incontrare nel cammino della vita. Chiaramente colgo, se ci sono, le occasioni che mi si presentano senza trascurare le possibilità ma lascio comunque spazio ai cambiamenti che la vita impone”.
Che sostegno ha dato il comune di Cupra Marittima alla vostra iniziativa sociale?: “L’amministrazione affronta un momento difficile come molti altri comuni Italiani, una mano ci è stata data a livello morale, certamente, oltre che allo storico locale che occupiamo e nel quale abbiamo in progetto di risistemare con la collaborazione dei nostri giovani. Non vogliamo strumentalizzazioni da nessuno, la Consulta è nata e deve rimanere fuori dalla politica senza etichette, qui abbiamo giovani e spazio per tutti, specie per chi ha idee, per questo motivo che non è stato fatto il tesseramento proprio per non limitare le partecipazioni. Ho viaggiato e visto anche molti giovani e la libertà che viene a loro concessa all’estero, hanno una luce diversa. I giovani se lasciati liberi di esprimersi e senza condizionamenti hanno una crescita che non li limita che non fa conoscere diversità dove imparano a rispettare il prossimo uscendo da un microcosmo a volte costruito inutilmente”.
Un giovane come molti dei nostri, con la voglia di migliorare, valutare, attuare idee belle e motivate e poter continuare l’ideale per cui è nata la Consulta , non ci resta che ringraziare per la sua disponibilità la sua grinta e augurare un buon lavoro a lui e a tutto il direttivo.