SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Rinviate a gennaio 2011 le sorti giudiziarie dell’equipe medica accusata di aver dimenticato una garza nel ventre di una giovane sambenedettese nel 2006 dopo il parto cesareo. Le perizie calligrafiche dei documenti, il numero e la dimensione della pezza rinvenuta nel suo ventre non convincono gli inquirenti che scrupolosi, attendono di analizzare il corpo del reato quanto breve per completare il quadro d’indagine entro la fine di Settembre 2010.

Credevano fosse un tumore e invece era una garza. Un oggetto estraneo rimasta nel suo ventre per 9 mesi e che nessuno si era accorto di averlo dimenticato li dopo il parto.
La magistratura dal suo canto ha svolto le indagini, aperto un processo che il 23 settembre 2010 sembrava giunto quasi al termine se non fosse stato per un dubbio che ha sollevato lo scrupolo della corte.

Dubbio dimostrato proprio dal legale di uno degli imputati, che riguarderebbe la probabile differenza delle dimensioni tra la garza rinvenuta nel ventre di Pamela e quelle comunemente usate negli interventi che normalmente si effettuano nella struttura.
Che sia un semplice errore di battitura dei documenti o meno, per la magistratura è un fatto da accertare. Entro la fine di settembre verrà esaminata la dimensione della pezza che Pamela ha tenuto in corpo per 9 mesi per poi attendere le conclusioni delle parti a gennaio prossimo.