dal settimanale Riviera Oggi numero 838
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Periodicamente si torna a parlare della bretella collinare, la variante che dovrebbe decongestionare il traffico a tratti folle e quasi sempre cospicuo che assedia la Statale Adriatica e non solo. Con le elezioni amministrative che si avvicinano mese dopo mese, beh, abituiamoci a una frequenza di discorsi sulla bretella ancora più varia.
L’ultima novità, poco politica e molto imprenditoriale (sia detto con compiacimento), riguarda la Camera di Commercio di Ascoli Piceno e uno stimolante canale di finanziamento ad essa legato. In sostanza, l’idea dell’ente presieduto dal sambenedettese Adriano Federici è questa. Ogni azienda iscritta alla Camera di Commercio paga una tassa annuale come quota associativa. Con l’aumento di queste quote l’ente potrebbe pagare una rata di mutuo con la quale avere un fondo di alcuni milioni di euro per finanziare la bretella collinare, giudicata un’infrastruttura strategica per l’economia commerciale dell’intero Piceno, non solo della costa.
Una iniziativa simile è stata presa a Macerata dalla locale Camera di Commercio, che ha finanziato un tratto dell’infrastruttura di collegamento Quadrilatero trovando 50 milioni di euro dall’aumento delle quote associative e dall’accensione di un mutuo.
ANNI DI PROCLAMI Speriamo l’iniziativa vada in porto. Speriamo non sia necessario che ad andare in porto, letteralmente, sia proprio la bretella stessa. Si ricorderà infatti che fra i tanti proclami, piani variabili, annunci e retromarce a cui abbiamo assistito in questi anni, l’opzione rimasta valida finora era il finanziamento regionale all’infrastruttura ma solo qualora questa avesse valenza infrastrutturale regionale, funzionale cioè al polo logistico sambenedettese e al suo collegamento con il porto e l’infrastruttura Mare.
In parole semplici, pur non essendo riusciti in venti anni a prolungare la bretella dalla “incompiuta” di Santa Lucia fino al Ponterotto, intorno al 2008 passò l’idea che la questione si sarebbe risolta con un tracciato doppio, facendo passare (non si è mai capito bene come) una variante stradale dentro il centro di San Benedetto fino al porto. Quando il polo logistico sambenedettese è in gran parte spostato nella zona sud. Quando il porto di San Benedetto per il momento non ha assolutamente vocazione commerciale, nel senso di ospitare navi container. Ma tant’è, si è fatto molta chiacchiera, altrettanto fumo.
Siamo arrivati all’oggi, ai venti milioni che servirebbero per una bretella “dolce” da Santa Lucia a Ponterotto, senza cavalcavia o piloni di cemento impattanti, con una sola galleria e un sistema di rotatorie a raso. Progetto iniziato dal Comune di San Benedetto e finanziato dalla banca Carisap, elaborato ora in mano alla Provincia. Lottizzazioni residenziali sul suo percorso bloccate e “spostate” vicino con una compensazione in termini di volumi, per evitare di non poter fare più nulla una volta giunti gli agognati fondi. Scelta saggia, almeno questa.
Insomma, pare che stavolta per realizzare la bretella collinare scenderanno in campo i privati con un finanziamento. Una riprova in più del fatto che il Piceno è l’ultima “contea” delle Marche. E non solo in prospettiva geografica. Ma anche nella scala di importanza che le conferisce Ancona.
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La proposta ,ascia molto a desiderare…. Perchè le imprese dovrebbero tassarsi ulteriormente (almeno quelle che non evadono) per realizzare opere che dovrebbero essere realizzate con gli appositi fondi FAS della Comunità Europea??? Inoltre che asimmetria fiscale può nascere che le aziende della Vallata al di qua di Tronto pagano un surplus e le vicine aziende abruzzesi (che presumibilmente useranno la bretella allo stesso modo) usufruiranno di un’infrastruttura gratis? A me sembra un incentivo all’evasione a meno che non si costituisca una società di scopo che riscuota i pedaggi ma questo farebbe perdere il valore della soluzione. Più realisticamente sarà la… Leggi il resto »
oltre al fatto che si tratta della solita strada fantasma,cioè creata fino ad ora solo per arricchire qualcuno ed ancora riproposta con assurde ipotesi di realizzo….il
Monte della Croce vive un equilibrio geologico molto precario! QUINDI
abbandonate l’idea malsana di continuare una strada che è nata male e rischia di finire peggio.
ogni volta che si va al voto vengono ridette proposte vergognose.
saluti.
conosco abbastanza bene il traffico che c’è da e per il ponterotto, posso assicurare che invece di perdere tempo come si fà da 40 anni a questa parte con progetti inutili per costruire una bretella che non si farà mai per svariati motivi che ho già detto in commenti precedenti basterebbe pensare a un progetto molto meno invasivo per sbt cioè fare una galleria che collega il casello di grottammare con la zona industriale di acquaviva, e poi potenziare la strada che và dal ponterotto alla statale coprendo parte dell’albula e magari far arrivare la copertura parziale dell’albula fino al… Leggi il resto »
Una soluzione economica e di facile applicazione per decongestionare il traffico passante per SanBenedetto potrebbe essere una convenzione con la società autostrade per non far pagare il traffico entrante dal casello San Benedetto ed uscente a Grottammare (e viceversa). Viene già applicato in altre parti d’Italia con successo.
Rimango del parere che una nuova direttrice Nord-Sud a San Benedetto sia indispensabile una città di 45-50 000 abitanti ha solo 3 direttrici Nord-Sud!!!!! Sono migliaia di auto per ogni direttrice!!!!!
sono pienamente d’accordo con te, l’unico mio dubbio nasce dal fatto che non sappiamo (almeno io) quante delle migliaia di auto che passano per ognuna delle tre direttrici (sempre che una di esse non sia chiusa per qualche motivo…) attraversino SBT o entrino soltanto dentro SBT. Mi spiego, se un’auto entra a PdA e deve andare in viale De Gasperi la nuova direttrice sarebbe inutile o quasi, se invece la stragrande maggioranza di esse attraversa SBT per recarsi nei paesi limitrofi, allora forse ne necessita anche una quinta.
Dipende da che tipo di mondo e quindi di investimenti si vogliono. Con i 20 milioni di euro potremmo rivoluzionare la viabilità a San Benedetto in senso leggero (tante navette a metano, tante bici elettriche, tanti percorso agevolativi per le bici, tante isole pedonali in più). Oppure possiamo spostare il 10% del traffico sulla Salaria in un’altra arteria. A livello locale le scelte sono quasi obbligate, lo so.
@davide: non avrebbe senso, dal momento che già adesso nessun “sano di mente” attraverserebbe san benedetto potendo utilizzare l’autostrada. Infatti esiste uno studio della Provincia che attesta come il traffico passante sia una percentuale irrisoria del traffico reale. @alessandro: è una stima per difetto. San Benedetto è una conurbazione di quasi 100.000 persone e d’estate, essendoci circa 8000 posti letto alberghieri e migliaia di appartamenti estivi, aumenta la sua popolazione di oltre 30.000 unità. Su quei 3 assi, quindi, si riversa un carico ancora maggiore. Questo è il motivo per cui, pur essendo favorevolissimo alla mobilità alternativa, ritengo indispensabile un’opera… Leggi il resto »
Sono stato volutamente conservativo per non dare il via a polemiche sulle stime. Sicuramente condivido la tua ipotesi, ma come ripeto da un po’ di tempo se SBT è arrivata a questa situazione la colpa non è solo dei politici ma soprattutto dei cittadini.