MONTEPRANDONE – Una delegazione picena è approdata in Amazzonia, dove è venuta a contatto con una realtà completamente diversa dalla nostra, fatta di grande povertà ed estreme disparità sociali. Il gruppo, formato dal sindaco Stefano Stracci, dal presidente dell’associazione missionaria “Croce del Sud” don Francesco Ciabattoni e tre volontari sambenedettesi, ha visitato prima Belem, capitale del Parà, per poi dirigersi verso Breves, città dell’isola fluviale di Marajò dove è situato il centro di assistenza fondato dieci anni fa da don Francesco.
Questo è una casa di accoglienza che dona assistenza scolastica ai tanti ragazzi che vivono nelle favelas e non dispongono di un ambiente tranquillo e adatto allo studio. «L’associazione Croce del Sud – ha detto Stracci – non svolge un’azione di beneficienza classica: più che portare i viveri porta esperienze ed una vicinanza che fa sentire queste persone meno sole».
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Per me resta molto difficile ritenere opportune missioni del genere.
Il concetto di “disparità sociale” è stato chiaramente piantato da noi occidentali in un luogo dove era sconosciuto (Amazzonia).
Situazioni ben più tragiche, perché a noi più vicine, sono nel napoletano, in Calabria e in Basilicata. Non occorre andare dall’altra parte del mondo per trovare il prossimo nel senso evangelico (che appunto significa “vicino”).