SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Batti e ribatti, polemiche a non finire, stizzite repliche a duri attacchi reciproci. Giovanni Gaspari e Bruno Gabrielli non vanno d’amore e d’accordo (eufemismo). Ovvio, uno è il sindaco Pd, l’altro è uno dei leader del Pdl sambenedettese. Ma la normale dialettica politica fra i due sconfina in un reciproco non gradimento quasi esistenziale, emotivo, “ontologico”. Due persone su opposti schieramenti, ma anche due rivali che appaiono proprio non sopportarsi a vicenda. Non occorre essere politologi per capirlo, basta scorgere i giornali locali.

Gabrielli è un esponente dell’opposizione in consiglio comunale, ma non è la opposizione. Ci sono altri consiglieri che periodicamente, come è loro diritto e dovere, espongono critiche all’amministrazione comunale. Ma come lo fa arrabbiare Gabrielli, non lo fa arrabbiare nessuno. Il sindaco nei suoi confronti ha sempre l’umore elettrico, ben più elettrico rispetto a quando le critiche nei suoi confronti giungono da altri esponenti del centrodestra come ad esempio Luca Vignoli, Pasqualino Piunti, Giorgio De Vecchis.

Un centrodestra che ancora non ha un candidato sindaco per le sempre più vicine elezioni comunali del 2011. E allora, vuoi vedere che “l’elettricità” che emana dal duo Gaspari-Gabrielli e dai loro botta e risposta sui giornali o in consiglio comunale sia un antipasto di un possibile duello prossimo venturo per la poltrona di sindaco? O meglio, vuoi vedere che Gaspari pregusti già Gabrielli come avversario? O ancora, e qui arrischiamo una interpretazione, vuoi vedere che Gaspari se potesse scegliersi un avversario sceglierebbe proprio Gabrielli?

Non la sappiamo spiegare meglio, ma la sensazione è questa. Quasi come se la radicalizzazione dello scontro con l’antagonista di centrodestra sia per il sindaco un modo (inconscio o meno, non sappiamo) per “incidere” nella dialettica interna all’opposizione in cerca di candidato. Quasi a dire: “Ve lo dò io il candidato, ve  lo suggerisco io. Non vedete come non faccio cadere neanche una sua parola in aria?”.

Sensazioni che sconfinano nell’analisi psicologica, lo ammettiamo. Pure interpretazioni. Però secondo noi a Gaspari piacerebbe proprio Gabrielli come avversario per lo “scontro finale”dove giocarsi tutto. Forse perchè nessun altro avversario politico potrebbe fargli dire con la stessa intensità “o con me o contro di me”. Quale migliore avversario infatti di chi è totalmente diverso da sè? Non si corrono pericoli di appiattimento, risaltano le differenze e i reciproci motivi per cui ci si sente migliori.

E a Gabrielli non dispiacerebbe candidarsi a sindaco (lo dice chiaramente a Rivieraoggi.it, qui) sarebbe il coronamento di una carriera politica tutto sommato precoce nella gerontocrazia della politica italiana (l’assessore provinciale ha quarant’anni tondi tondi, è in politica da circa dieci), oltre che una compensazione per la mancata candidatura in extremis alle ultime regionali.

Gaspari-Gabrielli, due mondi contrapposti. Due antagonisti che più antagonisti non si può. Se saranno gli sfidanti del 2011, non sarà sicuramente una campagna elettorale noiosa.