SAN BENEDETTO DEL TRONTO -Il consigliere comunale del Pdl Luca Vignoli sulla cosiddetta Megavariante: «Apprendo dalla stampa che sarebbe pronto il bando pubblico per verificare quanti e quali privati siano disponibili ad un accordo del genere».

L’esponente dell’opposizione, che è anche presidente della commissione consiliare Urbanistica, aggiunge poi che «non si sa nulla o quasi di quanto verrà concesso al privato in cambio della realizzazione delle opere, sia per ciò che concerne l’entità dei volumi sia per la tipologia dei volumi, di quali saranno i criteri per stabilire gli equilibri tra interesse pubblico e privato, per non parlare poi della Grande Opera ancora avvolta nel mistero. Inoltre – aggiunge Vignoli – c’è un aspetto molto importante, ancora non chiarito, che potrebbe inficiare tutto l’iter della procedura della maxi variante; nel corso del Consiglio comunale del 23 dicembre, durante la discussione della delibera, obiettai che non era corretto obbligare il privato che avesse voluto partecipare alla gara pubblica a dare al Comune una porzione dell’area Brancadoro, perché è di tutta evidenza che così facendo si favorisce l’attuale proprietario dell’area (per la precisione l’intera area è frazionata fra molteplici proprietari, ndr), il che è in contrasto con la logica di un bando pubblico; può una Amministrazione pubblica favorire in maniera così sfacciata un privato, per di più in un bando che dovrebbe interessare la concessione di costruire centinaia di migliaia di metri cubi? E’ rimasta questa indicazione o è stata tolta?».

Vignoli perciò invierà queste sue considerazioni anche al sindaco, affinchè venga concordato quanto prima un calendario di incontri sulla Mega Variante da parte della commissione consiliare. Il bando, comunque, pare verrà approvato giovedì pomeriggio dalla giunta comunale.

«Fallimento della politica urbanistica di Gaspari»: questo per Vignoli fu il significato di quel Consiglio Comunale del 23 dicembre che «verrà ricordato per la dissoluzione della maggioranza di centro-sinistra , così come uscita dalle urne del 2006, e per il ribaltone di Felicetti e Costantini che salvarono la poltrona del sindaco Gaspari; ma anche per l’apparizione, legata sicuramente al cambio di maggioranza, della delibera di indirizzo sulla cosiddetta Megavariante». Ad oggi, sottolinea Vignoli, quello è ancora l’ultimo atto ufficiale sull’intera vicenda.