SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Società partecipate, per qualcuno carrozzoni in perdita, per altri importanti sodalizi di gestione politica (nel senso migliore del termine) dei servizi pubblici essenziali. Torna alla ribalta sulla stampa locale la situazione debitoria di alcune società partecipate, citando dati di bilancio per la verità relativi a due anni fa, contenuti in una relazione della Corte dei Conti.

Questo il punto di vista ufficiale dell’amministrazione comunale, che sostiene di aver rispettato tutte quelle indicazioni della magistratura contabile: «La situazione debitoria dell’Azienda Multiservizi (società a capitale quasi interamente detenuto dal Comune), ammontante nel 2008 a due milioni e mezzo di euro, era la risultante di diverse voci come debiti verso i fornitori, rate di mutuo, contratti a suo tempo stipulati per la riqualificazione di piazza Bambini del Mondo e di piazza Nardone, con relativi parcheggi interrati, nonché per l’acquisto di dieci parcometri per il lungomare e di un fabbricato strumentale nel territorio del Comune di Acquaviva da adibire a deposito della segnaletica. Se si escludono le rate dei mutui, i debiti della Multiservizi, già nel 2008, si annullavano con la voce “crediti”. C’è da aggiungere che nel 2009 il bilancio dell’azienda ha registrato un attivo (vero, clicca qui) e anche le proiezioni relative al 2010 fanno prevedere un attivo anche per quest’anno.

Quanto alle altre partecipate, rende noto il Comune, il bilancio 2007 del Cerf Pesca (Consorzio Europeo di Ricerca e Formazione sulle tecnologie della Pesca Marittima) è stato approvato in data 25 ottobre 2008 e quello 2009 risulta in attivo. La situazione del Piceno Consind (Consorzio per l’Industrializzazione delle valli del Tronto, Aso e Tesino) è notoria, tanto che si sta valutando una sua messa in liquidazione anche se va ricordato che il Comune detiene appena l’11,23% di tale società pagando ogni anno una quota associativa di 23.191 euro. Le perdite di bilancio della CIIP spa (Cicli Idrici Integrati Primari, la società che gestisce il servizio idrico) sono unicamente dovute ad un corposo piano decennale di investimenti sul miglioramento del servizio idrico integrato. La parte più consistente di questi investimenti gravava sugli esercizi 2008 e 2009 ma si tratta appunto di risorse destinate ad investimenti, non certo a debiti di gestione.

Infine, rende noto il Comune, quanto ai cosiddetti “derivati”, la cifra di 79 mila euro indicata nella relazione non è più tale. Questi prodotti finanziari erano stati acquistati per un obbligo di legge, ovvero a garanzia di mutui. I derivati che destavano qualche preoccupazione sono stati estinti entro il 2008, e la Corte dei Conti lo ha evidenziato nella sua relazione. La parte di “derivati” ancora attiva continua a rispondere ad una funzione di legge, ovvero ad un obbligo per il Comune a garanzia di mutui contratti.

“Alla luce di quanto sopra – afferma il vicesindaco e assessore al bilancio Antimo Di Francesco – è necessario riaffermare non solo che il bilancio del Comune è sano ma anche che la situazione delle società partecipate è costantemente monitorata, tanto più che, alla luce della recentissima legge 122 del 2010, è in corso una ulteriore riorganizzazione di tutte le partecipazioni che si sta sviluppando anche in collaborazione con i Comuni limitrofi”.